- L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che gestisce il porto di Trieste, ha reso noto la consistenza dei fondi provenienti dall'Unione Europea che contribuiranno a sostenere la progettazione europea dell'ente: su un budget di 80 milioni di euro, il cofinanziamento varia da progetto a progetto in percentuale compresa tra il 20 e il 100% ed è pari a circa 15 milioni di euro. L'AdSP ha specificato che i programmi di finanziamento da cui è riuscita ad attingere risorse sono il CEF (Connecting Europe Facilities), l'Horizon 2020, l'Interreg Med, l'Interreg Spazio Alpino, l'Interreg Central Europe e l'Interreg ADRION.
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- Inoltre sono nove i progetti di cui l'ente portuale di Trieste è attualmente partner: dalle infrastrutture (NAPA4CORE e Adri-Up) alla mobilità sostenibile per i crocieristi (LOCATIONS), dall'ICT (PORTIS) alla progettazione di misure per la sostenibilità ambientale (SUPAIR, TalkNET), dallo studio per ottimizzare il trasporto ferroviario (AlpInnoCT, ISTEN) a quello per rendere più efficiente la collaborazione tra i diversi stakeholder portuali (Clusters 2.0). A questi si aggiungono altri cinque progetti attualmente in fase di valutazione.
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- Il presidente dell'AdSP, Zeno D'Agostino, ha evidenziato che la priorità è quella di «rafforzare il settore della ricerca attraverso i finanziamenti comunitari, nazionali e regionali». «In un porto competitivo - ha rilevato - serve una strategia che non valorizzi solo lo sviluppo delle infrastrutture, ma anche i settori della conoscenza e dell'innovazione, nonché il dialogo continuo con gli enti di formazione e ricerca del territorio. Oggi si è competitivi solamente se si è in grado di seguire l'evoluzione tecnico organizzativa del mercato. Ecco perché negli ultimi anni abbiamo investito nel campo della ricerca e sviluppo, potenziando il settore interno ad essa dedicato anche attraverso le recenti nuove assunzioni di giovani brillanti ricercatori. I progetti finanziati - ha precisato D'Agostino - sono solo il risultato più evidente di questa strategia, che si completa con un lavoro continuo di innovazione e progettualità logistica condiviso con gli operatori del porto e dell'industria del territorio. Questo oggi fa la differenza per uno scalo come il nostro, ed i risultati in termini di aumento della competitività, di traffici, di occupazione e di valore creato ne sono la concreta testimonianza».
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