- La Commissione Europea ha avanzato oggi la proposta che, al fine di migliorare le condizioni di lavoro dei marittimi a bordo di navi battenti bandiera dell'Unione Europea, venga incluso nel diritto comunitario uno specifico accordo sottoscritto a fine 2016 tra le parti sociali. Sottolineando che «il trasporto marittimo è cruciale per lo sviluppo economico dell'Europa, il commissario all'Occupazione, affari sociali, competenze e mobilità del lavoro, Marianne Thyssen, ha spiegato che «la proposta odierna mira a rafforzare la salvaguardia dei marittimi e a rafforzare la concorrenza leale nel settore marittimo».
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- La proposta di Bruxelles prende atto che nel 2006 l'International Labour Organisation (ILO) ha adottato la Maritime Labour Convention (MLC) volta a creare uno strumento unico e coerente che incorpora tutte le norme aggiornate applicabili al lavoro marittimo internazionale, convenzione che finora è stata ratificata da 81 nazioni compresi tutti gli Stati membri dell'UE tranne l'Austria, la Slovacchia e la Repubblica Ceca. Tali disposizioni sono state incorporate nella normativa comunitaria dalla direttiva 2009/13. In occasione della propria 103esima sessione tenutasi a Ginevra l'11 giugno 2014 l'ILO, con il voto favorevole di tutti gli Stati membri dell'UE, ha approvato alcuni emendamenti alla convenzione MLC per rispondere ai problemi affrontati in particolare dai marittimi in caso di abbandono della loro nave in porti esteri e il 5 dicembre 2016 le parti sociali del settore dei trasporti marittimi dell'UE hanno concluso un accordo di modifica della direttiva 2009/13 per accogliere queste modifiche. La proposta presentata oggi dalla Commissione Europea recepisce nel diritto dell'UE questo accordo stretto tra l'ECSA, l'associazione degli armatori dell'UE, e l'ETF, la federazione europea dei lavoratori dei trasporti.
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- In particolare, tra gli obiettivi della proposta c'è la tutela dei marittimi nel caso del loro abbandono a bordo di navi ferme in porti esteri, anche nel caso in cui l'armatore non paghi i salari per un periodo di almeno due mesi o nel caso in cui l'armatore abbia lasciato i marittimi senza l'assistenza e i mezzi necessari per la conduzione della nave. Di ciò - ha rilevato la Commissione Europea - beneficeranno non solo i marittimi, ma anche tutte le autorità portuali dell'UE in quanto si verificheranno meno casi di abbandono delle navi nei porti.
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- Inoltre la proposta ha lo scopo di migliorare le procedure di indennizzo, rendendo più veloce e più semplice il pagamento dei risarcimenti, e ciò - ha sottolineato la Commissione - contribuirà ad evitare lunghi ritardi e ostacoli burocratici che i marittimi o le loro famiglie sovente devono affrontare in caso di abbandono o in caso di morte o di disabilità derivanti da incidenti o da malattie sul lavoro.
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- La Commissione ha ricordato che, secondo i dati raccolti dall'International Labour Organisation, dal 2004 ad oggi sono state abbandonate 192 navi, di cui 21 battenti bandiera dell'UE, e che nel solo 2016 erano cinque le navi abbandonate nei porti dell'UE con a bordo 58 marittimi.
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