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Hupac movimentata volumi di traffico record, ma lamenta che i cantieri penalizzano il trasporto combinato
Kunz: carente coordinazione internazionale e risorse insufficienti ostacolano l'attività
27 luglio 2017
Nei primi sei mesi del 2017 l'operatore elvetico di traffico combinato Hupac ha registrato un nuovo record semestrale di volume di traffico movimentato, che è risultato pari a 408mila spedizioni stradali, con un incremento del +8,3% rispetto al precedente record di 376mila spedizioni stradali stabilito nel primo semestre del 2016.
Il nuovo picco di traffico è stato generato sia da un volume record di traffico transalpino, che è stato pari a 275mila spedizioni, con una crescita del +9,2% sul primo semestre 2016 e superiore per quasi 21mila spedizioni rispetto al precedente record registrato nel primo semestre del 2008, sia da un volume record di traffico sulle altre direttrici. Nei primi sei mesi di quest'anno il traffico transalpino via Svizzera è ammontato ad un totale record di 254mila spedizioni (+9,7%; il precedente record era stato segnato nel primo semestre del 2008), quello via Austria a 19mila spedizioni (+1,8%) e il traffico transalpino via Francia a 2mila spedizioni (+17,4%). Nella prima metà del 2017 il traffico non transalpino ha raggiunto la quota record di 133mila spedizioni, con una aumento del +6,7% rispetto al precedente record stabilito nei primi sei mesi del 2016.
Nonostante la crescita dei volumi movimentati, Hupac ha tuttavia lamentato che dallo scorso mese il traffico è ostacolato da numerosi cantieri: «la carente coordinazione internazionale e le risorse insufficienti a disposizione delle imprese ferroviarie - ha denunciato l'amministratore delegato dell'azienda elvetica - stanno mettendo in difficoltà il traffico combinato». In particolare, Hupac ha sottolineato che a metà giugno la linea ferroviaria di Luino è stata chiusa per un periodo di sei mesi per consentire l'ampliamento di questa importante tratta di accesso alla galleria di base del Gottardo e che le deviazioni via Domodossola e Chiasso sono tuttavia molto precarie a causa dell'elevato numero di cantieri sull'intero corridoio nord-sud. L'azienda ha specificato che si tratta di «una situazione che mette a dura prova tutti i partner della catena logistica: autotrasportatori, operatori intermodali, terminali e ferrovie stanno subendo le inefficienze e compiono sforzi enormi per mantenere in funzione il sistema del trasporto intermodale».
Rilevando che resta aperta la questione politica su chi dovrà assumersi in futuro i sovraccosti causati dai lavori di costruzione, dato che le deviazioni, le riduzioni della capacità e il prolungamento dei tempi di viaggio gravano sull'economicità dei trasporti, Kunz ha osservato che «l'attuale situazione mostra ancora una volta che il mercato reagisce in modo molto sensibile al deterioramento della qualità». Noi - ha aggiunto - «stiamo sensibilizzando le ferrovie e i gestori dell'infrastruttura sulle esigenze del mercato e sollecitiamo soluzioni durature».
Inoltre Kunz ha evidenziato che è indispensabile mettere a disposizione al più presto le risorse necessarie per far soddisfare la domanda legata all'attuale crescita congiunturale. Se il sistema ferroviario vuole beneficiare dell'attuale trend positivo della domanda - ha spiegato - si deve investire in risorse addizionali quali locomotori e macchinisti.
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