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Con l'interruzione del Corridoio Reno-Alpi - denuncia l'ERFA - la logistica ferroviaria europea subisce un danno immenso
L'economia, l'industria, le ferrovie, gli operatori e le aziende di trasporto - sottolinea l'associazione - contano danni per miliardi
4 settembre 2017
Oggi l'European Rail Freight Association (ERFA) ha presentato una lettera aperta indirizzata al ministro federale tedesco ai Trasporti e infrastrutture digitali, Alexander Dobrindt, e al commissario europeo ai Trasporti, Violeta Bulc, per denunciare i danni al trasporto ferroviario e intermodale determinati dall'interruzione del corridoio Reno-Alpi causato dal cedimento di un tratto di linea ferroviaria avvenuto a Rastatt, in Germania.
L'associazione, che rappresenta gli operatori del trasporto ferroviario merci, ha evidenziato che la linea ferroviaria della valle del Reno rimarrà chiusa per quasi due mesi e che una volta riaperta, riattivazione che secondo le previsioni avverrà il prossimo 7 ottobre, la logistica ferroviaria europea avrà subito un danno immenso. L'ERFA ha ricordato che infatti la linea ferroviaria nella valle del Reno costituisce la rotta principale del traffico intermodale in Europa e che circa il 50% degli scambi tra l'Europa settentrionale e l'Italia attraverso la Svizzera è normalmente effettuato tramite il trasporto intermodale su questo asse.
«Attualmente - ha sottolineato l'associazione - le ferrovie che trasportano merci possono movimentare solo il 25% dei normali volumi sulle linee alternative attraverso la Germania, la Francia e l'Austria» e - ha specificato l'ERFA - «il trasporto intermodale è particolarmente svantaggiato, con un dirottamento del traffico di questo importante segmento di mercato che risulta pari a meno del 15% del suo volume abituale».
L'ERFA ha denunciato le gravi conseguenze di questa interruzione della linea. «Il sistema europeo della logistica ferroviaria - ha spiegato l'associazione - sta per crollare. I terminali di trasbordo del trasporto intermodale lungo il corridoio Reno-Alpi sono congestionati di container e non accettano ulteriori unità di carico. In numerose industrie a nord e a sud delle Alpi - ha evidenziato ancora l'ERFA - si registra già una carenza di forniture e la fermata di linee produttive, e un gran numero di siti produttivi stanno per fermare l'attività. L'economia, l'industria, le ferrovie, gli operatori e le aziende di trasporto contano danni per miliardi. Una parte del traffico ferroviario verrà perso a vantaggio della strada e per anni non sarà possibile recuperarlo. Gli obiettivi di cambiamento modale dell'UE sono in pericolo. Decenni di investimenti nel sistema ferroviario subiranno danni o verranno vanificati».
Rilevando i motivi che hanno determinato tale disastro, l'ERFA ha osservato che «l'interruzione di Rastatt e l'attuale gestione della crisi sono un esempio perfetto di ciò che è sbagliato nel trasporto ferroviario europeo dei trasporti». Secondo l'associazione, «su importanti corridoi di trasporto merci non ci sono sufficienti linee alternative che possano essere facilmente utilizzate in caso di emergenze dovute ad interruzioni del traffico». Inoltre, per l'ERFA, è assente una prospettiva transnazionale nella gestione dei corridoi, non esiste un coordinamento internazionale dei cantieri sulle infrastrutture ferroviarie né una struttura per la gestione internazionale delle crisi nel trasporto merci su rotaia.
Secondo l'ERFA, per evitare il blocco del sistema ferroviario e una perdita permanente della fiducia del mercato nei confronti del trasporto su rotaia occorre attuare alcune misure. L'associazione propone l'istituzione di una task force a livello ministeriale e/o dell'UE, che includa i rappresentanti dei gestori delle infrastrutture ferroviarie, con competenze in caso di crisi; il sostegno alle imprese ferroviarie affinché nel breve termine abbiano a disposizione i macchinisti necessari per i transiti sulle linee ferroviarie alternative; l'introduzione di procedure operative semplificate sulle linee alternative con il coordinamento dell'Agenzia dell'Unione Europea per le Ferrovie (ERA).
Inoltre, per l'ERFA, è necessario prendere in esame misure eccezionali e temporanee per sostenere le società ferroviarie merci che sono direttamente colpite dall'interruzione di Rastatt e che affrontano gravi problemi di sopravvivenza. Infine l'associazione propone l'istituzione di una commissione speciale che rapidamente esamini cause ed effetti di quello che è il più rilevante e grave blocco del traffico ferroviario merci degli ultimi decenni al fine di definire piani di emergenza, attuare una pianificazione dei cantieri e assegnare una priorità ai flussi di traffico affinché un disastro come quello di Rastatt non si verifichi nuovamente.
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