- Il piano per il rilancio del porto di Ravenna, presentato oggi nella sala Nullo Baldini del Palazzo della Provincia, prevede principalmente l'approfondimento dei fondali della zona di accesso al porto sino a -13,50 metri, l'approfondimento del canale Candiano a -12,50 metri sino a San Vitale, per consentire l'ingresso in porto di navi di dimensioni maggiori rispetto alle attuali, la realizzazione di una nuova banchina di oltre 1.000 metri lineari destinata prevalentemente al traffico dei container nell'area della Penisola Trattaroli, che sarà raggiunta dalla linea ferroviaria, l'adeguamento strutturale di oltre 6.500 metri di banchine portuali e la realizzazione di nuove piattaforme logistiche urbanizzate e attrezzate.
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- Il progetto, che è denominato “Hub Portuale Ravenna 2017” ed è costituito da due fasi di cui la prima del valore di 235 milioni di euro, sarà depositato lunedì al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
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- La prima fase del progetto include l'approfondimento dei fondali a -13,50 metri del canale marino e dell'avamporto e l'approfondimento del Canale Candiano a -12,50 metri fino alla Darsena San Vitale, con il dragaggio di oltre 4,7 milioni di metri cubi di materiale, la realizzazione della nuova banchina destinata ai container sul lato destro del Canale Candiano in Penisola Trattaroli, l'adeguamento strutturale alla normativa antisismica ed ai nuovi fondali di oltre 2.500 metri di banchine esistenti, l'approfondimento dei fondali di ulteriori banchine (già adeguate) per uno sviluppo lineare di oltre 4.000 metri e la realizzazione di nuove piattaforme logistiche urbanizzate ed attrezzate in area portuale per circa 200 ettari utilizzando parte del materiale di risulta dai dragaggi opportunamente trattato.
- Nella seconda fase del progetto, che avrà inizio non appena ultimati i lavori della prima fase e sarà stato realizzato l'impianto di trattamento dei materiali risultanti dall'escavo, si completerà l'escavo dei fondali sino alla profondità di -14,5 metri.
- Dopo il deposito del progetto al Ministero è previsto che la relativa istruttoria avrà la durata di circa un anno. Non appena completato l'iter autorizzativo ed ottenuta la delibera del CIPE si provvederà ad indire la gara di appalto, per avviare i lavori nei primi mesi del 2019. I lavori della prima fase del progetto sono previsti durare circa quattro anni per la realizzazione delle infrastrutture e contemporanea realizzazione dell'impianto di trattamento dei materiali di dragaggio. La fase di approfondimento dei fondali durerà altri due anni circa.
- La prima fase del progetto sarà finanziata con uno stanziamento pari 60 milioni di euro, a valere sulle risorse del «Fondo infrastrutture ferroviarie, stradali e relativo a opere di interesse strategico» per il progetto preliminare del “Hub portuale di Ravenna”, che è stato approvato in via definitiva nel 2012 dal CIPE. A questi fondi si aggiungono l'erogazione di un finanziamento di scopo sino a 120 milioni di euro per il progetto “Hub Portuale di Ravenna” approvato nel 2013 dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e fondi propri già disponibili per 55 milioni di euro dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale, l'ente che gestisce il porto di Ravenna.
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- L'AdSP del Mare Adriatico Centro-Settentrionale ha specificato che il progetto di potenziamento infrastrutturale si inserisce nel più ampio programma “Hub Portuale Ravenna 2017” di valorizzazione del porto prevede investimenti nel potenziamento della rete di collegamento ferroviario con risorse per circa 30 milioni, per i quali sono in corso accordi con RFI, che consentiranno di realizzare un importante sottopasso ferroviario e due stazioni merci in area portuale per evitare il transito dei treni provenienti dal porto nella stazione centrale cittadina e rendere più veloci le manovre ed i collegamenti, nel completamento della digitalizzazione dei processi documentali per migliorare ulteriormente le procedure doganali di pre-cleaning e sdoganamento in mare, nella realizzazione di una rete di trasmissione dati su banda larga per tutta la lunghezza della area portuale e nel potenziamento della sicurezza in ambito portuale con l'installazione di un sofisticato sistema di videosorveglianza che coprirà gran parte dell'area e delle vie di accesso al porto per il quale si stanno definendo gli accordi operativi con Prefettura, Comune di Ravenna e Forze dell'ordine. Inoltre gli investimenti saranno volti anche alla realizzazione di un impianto di trattamento dei materiali di dragaggio ed il loro riutilizzo, per il quale è in preparazione il relativo bando di gara, alla costruzione delle opere infrastrutturali di supporto alla realizzazione di un impianto di stoccaggio e distribuzione di GNL, che sarà un investimento privato, per il quale è in corso il relativo iter autorizzativo, e all'ampliamento del terminal ro-ro destinato allo stoccaggio e trasporto di rimorchi.
- «Il potenziamento di una piattaforma fondamentale per l'economia e la logistica dell'Emilia-Romagna come il porto di Ravenna - ha sottolineato il presidente Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini - rappresenta per noi un obiettivo strategico e quello di oggi è un passo avanti importante per centrarlo. Lo avevamo detto fin dal giorno del nostro insediamento: questa è una legislatura nella quale intendiamo impegnare ogni energia per contribuire a sbloccare o avviare gli interventi e le opere necessarie a dotare i nostri territori di quella rete infrastrutturale che consenta alla nostra regione di aumentare ancora di più la propria attrattività e competitività sul mercato nazionale, europeo e su quelli internazionali».
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- «Si tratta di un progetto - ha ricordato l'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini - che nasce grazie all'impegno delle istituzioni, dell'Autorità Portuale e anche dei privati. Il nuovo porto, più grande e capace, sarà una importante occasione di ulteriore sviluppo e occupazione per la città di Ravenna e non solo. L'intervento si inserisce nel più ampio progetto che riguarda le reti infrastrutturali regionali. Sono infatti collegati a questo progetto i lavori ferroviari, previsti dall'accordo da 21 milioni di euro con RFI, Autorità Portuale e Comune di Ravenna, per migliorare l'accessibilità al porto».
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- Anche il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, ha evidenziato l'importanza del progetto e della giornata di oggi che - ha specificato - «rappresenta uno snodo cruciale nella storia del porto di Ravenna. Il lavoro portato avanti fianco a fianco a supporto dell'Autorità Portuale in questi pochi mesi dall'insediamento del presidente Rossi - ha aggiunto de Pascale - è stato l'assillo di questa amministrazione. Non è trascorso un solo giorno nel quale, anche personalmente, non abbia fatto una riunione, una telefonata, un incontro al fine di cercare di dare il massimo dell'aiuto e del sostegno. Il progetto presentato oggi è molto lineare e meravigliosamente semplice; si sono operate tutte le scelte che avessero la percentuale più alta di possibilità di successo. Il progetto iniziale è stato rimodulato, pur non diminuendone l'ambizione, per offrire la certezza al sistema delle imprese ravennati e ai tanti investitori che guardano con interesse al porto di Ravenna, che già nei prossimi anni si inizierà a scavare».
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- Il presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale, Daniele Rossi, ha precisato che sta intanto proseguendo anche con tutti gli operatori del porto «il ragionamento sulla cantierizzazione del progetto per individuare le azioni atte a limitare in ogni modo possibile l'impatto dei lavori sulla piena operatività dello scalo. Il progetto - ha spiegato - è in sé funzionale ma ci sono azioni di miglioramento che lo possono affiancare e che ne possono accelerare gli effetti benefici, anche, eventualmente, accorciando i tempi oggi previsti. Confidiamo nel fatto che la consapevolezza del valore di questo progetto per il territorio possa indurre a superare le visioni “particolari” a beneficio di un interesse generale, di una opportunità unica di sviluppo economico che il “sistema Porto” è oggi in grado di offrire alla nostra città».
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