- «Il decreto che corregge la riforma delle Autorità Portuali, varata nell'agosto 2016 nell'ambito della delega Madia, ci è stato presentato dal governo come mero restyling. Si tratta invece di un intervento che, se fosse approvato nella forma attuale, potrebbe risultare deflagrante soprattutto perché scollegherà le Autorità Portuali dalla rappresentatività dei territori». Lo ha detto Filippo Nogarin, sindaco di Livorno e presidente della consulta delle città portuali dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), a margine dell'incontro di ieri a cui hanno preso parte numerosi sindaci e amministratori di diverse città, tra le quali Messina, Genova, Pescara, La Spezia, Augusta e Monfalcone.
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- «La disposizione - ha spiegato il sindaco di Livorno - mira a spezzare in via definitiva qualsiasi forma di rappresentatività diretta dei territori, vietando ai sindaci e agli amministratori, nonché a coloro che hanno ricoperto incarichi nelle società pubbliche, di sedere all'interno degli organi rappresentativi del comitato di gestione dell'autorità di sistema portuale. Non si tratta infatti - ha denunciato Nogarin - di disposizioni che concorrono alla prevenzione e repressione delle condotte anticorruttive, ma di norme che mirano a trasformare di fatto le Autorità Portuali in soggetti economici sganciati da forme di rappresentanza diretta con i territori».
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- Nogarin parla per esperienza diretta essendo stata bocciata nei mesi scorsi la sua designazione a componente del Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, l'ente subentrato all'Autorità Portuale nella gestione del porto di Livorno. Successivamente il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana ha prima negato la richiesta di sospensiva della bocciatura avanzata dal Comune di Livorno poi all'inizio di questo mese ha accolto il ricorso presentato dall'amministrazione comunale contro la decisione dell'AdSP di convocare una riunione del Comitato di gestione anche senza la presenza di un componente designato dal Comune.
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- «Allo stato attuale - ha proseguito Nogarin - nei Comitati di gestione delle Autorità, che assumono decisioni di importanza strategica per lo sviluppo delle città portuali, il sindaco non potrà più procedere con una nomina di un amministratore; in questo modo viene snaturato il ruolo dei Comuni rispetto a temi centrali per le politiche del territori come piani occupazionali, piani regolatori, attività economiche. Mentre prima la norma garantiva la tutela di interessi generali e diffusi attraverso la partecipazione nell'organo decisionale di un soggetto non nominato, bensì eletto. Perché allora - ha proposto provocatoriamente Nogarin - non procedere per concorso per selezionare tutti i componenti, presidente incluso, del Comitato di gestione dell'Autorità Portuale? Pare strano che tutte le norme di incompatibilità e inconferibilità non vengano proposte anche per presidente e segretario del Comitato».
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- Durante la riunione la consulta ANCI ha lavorato per elaborare proposte da portare all'attenzione del governo quando il provvedimento passerà in Conferenza Unificata, «proposte di buon senso - ha specificato il sindaco di Livorno - che riallineino la gestione dei porti con il dialogo col territorio, nell'ottica dello sviluppo della portualità italiana connesso con le città e con chi le abita. Credo non sia poi da temere che il sindaco o un altro amministratore locale siedano nel Comitato di gestione».
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