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Port Community La Spezia, per il benessere comune porto e città devono ritrovare coesione
L'organizzazione propone uno strumento di informazione sullo stato di salute del porto e di avanzamento dei progetti, ma anche su eventuali contrasti di opinione
16 febbraio 2018
Nonostante il proprio nuovo record annuale di traffico containerizzato che è stato stabilito nel 2017 con 13,7 milioni di tonnellate totalizzate con una movimentazione di contenitori pari a quasi 1,5 milioni di teu, attività che genera risvolti positivi per l'economia e l'occupazione, il porto della Spezia sembra non trovare pace. È di oggi un nuovo appello di Port Community La Spezia, rappresentanza degli agenti marittimi e degli spedizionieri spezzini, che, alla luce del riproporsi di voci e polemiche sul futuro del porto ligure, dichiara la sua disponibilità a mettersi direttamente in gioco e a offrire il suo patrimonio di esperienze e relazioni nell'interesse comune del porto.
L'organizzazione ha specificato che ciò, al di là - ha sottolineato la Port Community - dei ruoli che comunque vanno rispettati - «significa da subito un confronto diretto, proprio in questo periodo pre-elettorale, con tutte le forze politiche ai cui rappresentanti la Community evidenzierà due fattori solo apparentemente scontati». Il primo - ha spiegato l'organizzazione - è che «non può esistere nessuna contrapposizione fra porto e città» e a tale riguardo la Community ha sottolineato che, all'insegna di quella che è davvero passata alla storia come la “formula La Spezia” ha intenzione «di difendere le imprese, i lavoratori e le famiglie che di porto vivono e che oggi esprimono una crescente preoccupazione per il futuro».
In secondo luogo la Community ha evidenziato di non essere e di non voler essere in contrapposizione con nessuno, ma di avere intenzione di ribadire «che è espressione e quindi naturale portabandiera degli interessi di questo territorio, di una comunità economica estesa che punta sulla crescita e lo sviluppo».
«Siamo disponibili - ha precisato il presidente degli spedizionieri doganali spezzini, Sergio Landolfi - a un confronto a tutto campo con il sindacato, e, come già sta avvenendo, con le istituzioni e il maggiore terminalista del porto. Quello che è certo - ha aggiunto - è che non possiamo permetterci di essere testimoni passivi, oggi che troppe voci ricorrenti sembrano concentrarsi sul futuro commerciale del porto e sul disimpegno di importanti clienti. Lo diremo con chiarezza agli esponenti politici, affermando anche la nostra disponibilità a creare un interfaccia diretto con armatori e caricatori per testimoniare l'eccellenza del nostro porto».
«Non siamo - ha ribadito Landolfi - in contrapposizione con nessuno. La nostra logica non è quella dei ma, bensì quella dei “per”. La Port Community La Spezia è parte integrante del porto, ma anche della città che di porto vive e che quindi deve tornare a credere in modo convinto e coeso nella necessità di favorire e sostenere lo sviluppo dello scalo marittimo. L'unica cosa che non possiamo permetterci di fare è quella di mettere la testa sotto la sabbia, aspettando che in altre sedi si decida del destino di centinaia di famiglie».
A queste famiglie la Port Community ha lanciato una proposta: «costruire insieme uno strumento di informazione costante, accessibile a tutti, sullo stato di salute del porto, sullo stato di avanzamento di progetti e opere, anche su eventuali contrasti di opinione. Uno strumento che favorisca l'appianamento delle divergenze e consenta di presentare al mondo dello shipping internazionale un corpo coeso caratterizzato da quella efficienza e flessibilità che hanno fatto grande e unico il porto di La Spezia».
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