- Intercargo, l'associazione internazionale che rappresenta armatori attivi nel settore del trasporto marittimo di carichi secchi, esorta ad assumere un «approccio pragmatico» relativamente all'applicazione del nuovo regolamento che prevede un limite del tenore di zolfo pari dello 0,50% in massa per i combustibili ad uso marittimo, norme che entreranno in vigore il 1° gennaio 2020 ( del 28 ottobre 2016).
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- Nel corso delle riunioni dei comitati tecnico e direttivo dell'associazione, che sono in svolgimento ieri ed oggi a Singapore, Intercargo ha preso in esame aspetti legati a queste novità normative come l'approvvigionamento di questa tipologia di combustibili, soprattutto alla luce della mancanza della disponibilità di questo tipo di bunker in alcuni porti. Secondo Intercargo, «durante un periodo transitorio iniziale sarebbe quindi benvenuta un'applicazione ragionevole ed equilibrata del regolamento».
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- In particolare, Intercargo ha manifestato preoccupazione per gli ostacoli di carattere tecnico ed operativo che gli armatori si trovano ad affrontare per adeguarsi alle norme che entreranno in vigore all'inizio del 2020 in considerazione della difficoltà di approvvigionamento di combustibili conformi. «Nel 2020 - ha sottolineato l'associazione - è atteso un drastico cambiamento e, se non verrà assicurata una transizione senza difficoltà, l'impatto sarà rilevante: ci sarà un impatto sugli scambi commerciali, sulla crescita economica e sulle società sia delle nazioni sviluppate che di quelle in via di sviluppo di tutto il mondo».
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- Tra gli altri temi affrontati dai comitati dell'Intercargo, quello dei sinistri occorsi alle navi rinfusiere. Nel suo rapporto annuale Bulk Carrier Casualty Report, che copre il periodo 2008-2017, il segretariato dell'associazione ricorda che nel 2017 si sono verificati i tragici incidenti alle portarinfuse Stellar Daisy e Emerald Star, la prima con un carico di minerale di ferro che è affondata il 31 marzo nell'Atlantico meridionale e la seconda con un carico di minerali di nichel che è affondata lo scorso 13 ottobre nel Mare delle Filippine. Il rapporto evidenzia che i due incidenti, in cui hanno perso la vita 32 marittimi (la più alta perdita di vite umane dal 2011), hanno sollevato dubbi sull'integrità strutturale delle navi e sulle condizioni di sicurezza dei carichi ad alta densità trasportati dalle due rinfusiere. Intercargo confida quindi che le indagini in corso sui sinistri forniscano risposte a questi dubbi e consentano di individuare misure per evitare futuri tragici eventi.
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