- Il bilancio previsto per il programma Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility - CEF) nell'ambito del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 adottato mercoledì dalla Commissione Europea è stato accolto con favore dall'associazione dei porti europei, che ha esortato però le istituzioni europee a non effettuare tagli negli ulteriori passaggi che dovranno essere compiuti prima dell'approvazione finale del nuovo bilancio dell'Unione Europea.
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- Per il programma CEF il nuovo QFP prevede 12,8 miliardi di euro di dotazione finanziaria generale, 11,3 miliardi di euro per progetti di trasporto nei Paesi membri assistiti dal Fondo di coesione e una nuova dotazione di 6,5 miliardi di euro per investimenti in infrastrutture di trasporto per uso sia civile che militare.
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- Evidenziando come la proposta di QFP dimostra chiaramente che la Commissione Europea, e in particolare il commissario per il Bilancio, Günther Oettinger, riconosce l'elevato valore aggiunto degli investimenti nel settore dei trasporti in termini di crescita, occupazione e sostenibilità, Isabelle Ryckbost, segretario generale dell'European Sea Ports Organisation (ESPO), ricordando che «c'è ancora molta strada da percorrere», ha sottolineato la necessità che «sia il Parlamento che il Consiglio sostengano questa proposta: non possiamo - ha affermato - permettere ulteriori tagli».
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- «Dobbiamo ora convincere il Parlamento e gli Stati membri - ha spiegato Ryckbost - che il bilancio per i trasporti del CEF è al servizio di tutti i settori e di tutte le politiche, non solo del settore dei trasporti in quanto tale. Dobbiamo anche trasmettere il messaggio che questo bilancio serve a realizzare la rete TEN-T, un piano già ben definito con priorità concrete».
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- Pur manifestando apprezzamento per la proposta della Commissione, tuttavia l'associazione dei porti europei rileva che molto dipenderà comunque dalla struttura concreta della nuova proposta di Connecting Europe Facility che si prevede sarà presentata il prossimo 6 giugno. Inoltre, secondo l'ESPO, resta anche da vedere in che modo la nuova componente militare, che riceve una parte sostanziale del bilancio dei trasporti del CEF, servirà alle effettive necessità di investimento dei porti.
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- «Se l'Europa vuole realizzare una rete TEN-T operativa e pienamente sviluppata - ha osservato Ryckbost - occorre prestare maggiore attenzione ai porti. I porti europei svolgono un ruolo sempre più importante nella catena dei trasporti e per l'economia europea, in quanto si sono trasformati in nodi importanti dei settori dell'energia, dell'industria e della Blue Economy oltre al loro tradizionale ruolo nell'ambito del trasporto marittimo. Possono anche svolgere un ruolo importante nella decarbonizzazione dell'economia europea. È tempo che l'Europa riconosca il ruolo strategico dei porti e di conseguenza sostenga i loro investimenti».
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- Ryckbost ha ricordato che uno studio commissionato dall'European Sea Ports Organisation per valutare le future esigenze di investimento dei porti europei stima che gli scali portuali dell'UE dovranno effettuare investimenti pari a circa 48 miliardi di euro nel periodo 2018-2027 ( del 9 marzo 2018), studio - ha sottolineato - che evidenzia inoltre che negli ultimi quattro anni le autorità portuali sono state in grado di ottenere solo il 4% della dotazione del bilancio per il programma CEF.
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