- L'impatto dell'annuncio del fermo di cinque giorni, dal 21 al 25 maggio prossimi, dei servizi di autotrasporto da e per il porto di Salerno proclamato dalla Federazione Autotrasportatori Italiani (FAI), realtà associativa che fa parte di Conftrasporto, si sta allargando a macchia d'olio e da problema locale sta diventando una questione regionale e nazionale con ripercussioni, oltre che sull'attività portuale e sul trasporto terrestre, anche sul fronte marittimo.
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- Ieri il tavolo tecnico convocato dal comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Giuseppe Menna, per affrontare il problema si è concluso con la decisione di raccogliere in una prossima riunione le proposte degli operatori e dei rappresentanti delle varie categorie interessate per risolvere le criticità della viabilità interna ed esterna allo scalo portuale campano.
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- Contro il fermo si è duramente schierato il gruppo armatoriale napoletano Grimaldi che ha presentato un esposto all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, all'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale e alla Regione Campania, esposto che punta il dito contro Tirrenia - Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) denunciando un presunto disegno anticoncorrenziale che sarebbe stato messo in atto dalla compagnia di navigazione, che - così come la Moby - fa capo a Onorato Armatori, gruppo armatoriale da tempo in rotta di collisione con il gruppo Grimaldi.
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- L'esposto fa riferimento alle nuove linee marittime Napoli-Catania e Napoli-Malta avviate da Tirrenia ( del 7 maggio 2018) in diretta concorrenza con il servizio per Catania con partenze da Salerno del gruppo Grimaldi e alle linee operate da Tirrenia da Napoli per i porti Palermo e Cagliari anch'esse in concorrenza con le linee per gli stessi due porti isolani operate da Grimaldi con partenze da Salerno, ma chiama anche in causa Fabrizio Palenzona, già presidente della Federazione Autotrasportatori Italiani e attuale presidente di Confrasporto nonché membro del consiglio d'amministrazione di Compagnia Italiana di Navigazione.
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- Alla denuncia del gruppo Grimaldi, che accusa specificamente Tirrenia di boicottaggio dei servizi di Grimaldi in partenza dal porto di Salerno, si aggiunge quella della A.L.I.S. - Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile, che è presieduta da Guido Grimaldi, manager dello stesso gruppo Grimaldi. L'associazione ha allargato il tiro rimarcando che quello proclamato dalla FAI non è uno sciopero «ma una serrata che intende boicottare il lavoro delle aziende di trasporti e logistica che operano su questo territorio», «una serrata immotivata e pretestuosa - ha sottolineato A.L.I.S. - che provocherebbe un danno di svariati milioni di euro per l'intero settore logistico e per l'economia del Paese».
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- Secondo A.L.I.S., «l'astensione dal lavoro degli autotrasportatori, che tenderebbe all'apertura di un tavolo tecnico per risolvere il problema della congestione, è preoccupante perché priva di fondamento, atteso che un tavolo ed un dialogo tra gli operatori interessati ed il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale esiste già da mesi e si sta occupando di predisporre ogni azione necessaria alla seria risoluzione di tutte le criticità».
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- A.L.I.S. ha espresso «preoccupazione per l'iniziativa che contribuisce ad aggravare il problema anziché a risolverlo» e ha specificato di restare al fianco «delle imprese che operano in libero mercato nel porto di Salerno e vedono la propria attività d'impresa messa a rischio dalla incredibile minaccia di una serrata di cinque giorni». L'associazione, allineandosi alla denuncia del gruppo Grimaldi, ha affermato che «con la serrata annunciata per il prossimo 21 maggio, non si vuole affrontare le esigenze di sviluppo e miglioramento del porto di Salerno, per le quali A.L.I.S. è da tempo fattivamente impegnata grazie anche al continuo e proficuo confronto con le istituzioni del territorio, bensì “aiutare” il lancio di nuovi collegamenti presso porti vicini da parte di operatori più interessati a sé che alle imprese del settore».
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- A.L.I.S. ha evidenziato che «non va dimenticato che la congestione pretestuosamente evocata quale motivo della serrata è legata alla crescita dei volumi di traffico trasportati nel porto di Salerno, che generano ricchezza e lavoro per il territorio, dunque un fatto positivo tenuto conto delle difficili condizioni economiche e sociali in cui versano le regioni del Sud Italia». L'associazione ha concluso diffidando FAI ed i suoi vertici dall'intraprendere la serrata e ha precisato che valuterà «possibili azioni legali a tutela dei suoi associati dirette a ristorare i danni economici e di immagine che scaturirebbero da una serrata infondata».
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