- Molti degli argomenti e delle riflessioni presentate oggi dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, sono anche nostri. Lo ha sottolineato il presidente della Confetra, Nereo Marcucci, a margine dell'assemblea della confederazione degli industriali italiani tenutasi oggi presso l'Auditorium Parco della Musica a Roma. «L'esigenza di alleggerire il carico amministrativo e burocratico che grava sulle nostre imprese - ha rilevato Marcucci - rappresenta oggi una priorità assoluta per chi opera sui mercati internazionali cercando di affermare la capacità e la qualità del sistema produttivo Made in Italy».
-
- «Sia il livello istituzionale che quello amministrativo - ha concordato ancora Marcucci - presentano elementi di frammentazione esasperati, che rendono il processo decisionale poco lineare, e che producono un insopportabile sciupio di tempo, risorse, talento, intelligenze. Il tema della semplificazione e della costruzione di un sistema pubblico business friendly rappresenta un terreno sul quale, al pari di tanti altri, le grandi confederazioni rappresentative delle categorie produttive possono coerentemente presentare al nuovo governo un punto di vista unitario».
-
- «Dobbiamo - ha evidenziato il presidente della Confetra - rafforzare la coesione, i momenti comuni di analisi e proposta, ed auspicabilmente giungere ad una agenda unitaria. Nei prossimi giorni - ha ricordato Marcucci - si terrà anche l'assemblea generale di Confcommercio, ed il prossimo ottobre quella di Confetra. Vanno costruite tutte le condizioni affinché le tre confederazioni, e le rispettive articolazioni trasportistiche e logistiche, lavorino insieme. La manifattura non può non concepirsi essa stessa come il vero innesco di una moderna ed innovativa supply chain logistica, e la logistica rappresenta oggi il vero valore aggiunto per rendere le nostre produzioni competitive nel mondo. Dobbiamo eccellere nella qualità della proposta, da sottoporre ai decisori istituzionali, ma anche nella autorevolezza della rappresentanza e nella capacità di “fare sistema”. Quest'ultimo aspetto, che tanto invochiamo quando i destinatari sono i nostri interlocutori istituzionali, deve anzitutto valere per le principali rappresentanze associative. Ne va della nostra stessa credibilità».
|