- In Italia si dovrebbe promuovere il trasferimento del trasporto di merci pericolose dalla strada alla rotaia. Lo ha rilevato il presidente dell'Unione Interporti Riuniti (UIR), Matteo Gasparato, all'indomani dell'incidente stradale occorso nel pomeriggio di ieri sul raccordo di Bologna nell'intersezione delle arterie autostradali A14 e A1, dove il tamponamento tra due mezzi pesanti, uno dei quali utilizzato per il trasporto di merci pericolose, ha comportato l'innesco di un incendio ed in seguito una violenta deflagrazione che ha causato una vittima e 145 feriti.
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- «Sono anni - ha sottolineato Gasparato - che si disquisisce, senza assumere determinazioni risolutive, sul tema della mobilità delle merci pericolose. L'ultima volta che questo tema è andato alla ribalta delle cronache ed ha avuto ampio risalto nell'agenda politica è stato dopo il disastro ferroviario di Viareggio, che ha visto coinvolto in un incidente mortale un treno cargo adibito al trasporto di liquidi infiammabili. In quel momento ci fu un inasprimento dei disciplinari di controllo-sorveglianza ed in generale del complesso sistema di gestione della sicurezza e della tutela ambientale per il cargo ferroviario che, se da un lato ha avuto l'effetto di rafforzare ancor più il livello di sicurezza della tecnica di inoltro combinata, dall'altro ha comportato un innalzamento dei costi del trasporto ferroviario che ne ha alterato la competitività e la sostenibilità in favore della modalità tutto-gomma».
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- «È un segmento, quello delle merci soggette al regime ADR-RID - ha osservato Gasparato - che ha un trend di crescita esponenziale nell'Europa continentale. Negli altri Paesi comunitari le politiche hanno optato per un deciso processo di diversione modale in favore della ferrovia che è per antonomasia più sicura». Il presidente dell'UIR ha esortato quindi un'emulazione di questa prassi, ricordando che il network degli interporti garantisce accessibilità ed interoperabilità, per questa tipologia di merci, sull'intera penisola e che enormi investimenti sono stati fatti effettuati dai gestori di tali infrastrutture per garantire il transito o addirittura la custodia in sicurezza di carichi unitizzati adibiti al trasporto di merci pericolose.
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