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Crollo di Ponte Morandi, i prossimi giorni - sottolinea il C.I.S.Co. - saranno cruciali per pianificare la nuova viabilità
Il Council auspica che Autostrade per l'Italia metta a disposizioni i dati del traffico est-ovest per meglio studiare le alternative viarie possibili
22 agosto 2018
La chiusura del tratto dell'autostrada A10 che attraversa da est a ovest la città di Genova in conseguenza del crollo di Ponte Morandi avrà conseguenze negative a breve, medio e lungo termine sul traffico della città e del porto. Lo sottolinea il C.I.S.Co. (Council of intermodal shipping consultants), centro di studi intermodali con sede a Genova, annunciando di aver messo a disposizione la propria competenza alla città e agli operatori che dovranno gestire questa fase delicata. A tal fine il segretario generale del C.I.S.Co., Giordano Bruno Guerrini, ha scritto al sindaco di Genova, Marco Bucci, e al vicesindaco e assessore comunale alla Mobilità e Trasporto pubblico locale, Stefano Balleari, segnalando quello che, se non verrà corretto in tempo, potrebbe diventare un ulteriore problema per il traffico, ossia i percorsi consigliati dai navigatori elettronici e dai route planner online, come ad esempio Viamichelin.it. Il C.I.S.Co. ha chiesto anche al Comune di intervenire per sollecitare la collaborazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
«Mi sono immedesimato - ha scritto Guerrini nella lettera a sindaco e vicesindaco - con un turista francese che vuole sapere quale strada seguire per andare o tornare dalle Cinque Terre e ho attivato il motore di ricerca www.viamichelin.it sulla tratta Marsiglia-La Spezia con questo risultato: il sistema propone di uscire dall'autostrada a Pegli e proseguire in viabilità ordinaria fino all'elicoidale per rientrare a Genova Ovest. Questo sistema intelligente ci prepara così il caos nei giorni di controesodo a venire. Occorre sensibilizzare chi di competenza (Mit e Autostrade) e agire subito con i Cio dei principali player del settore (Michelin, Google Maps, etc)».
Il C.I.S.Co. spiega che «la situazione del porto vecchio preoccupa molto proprietari, gestori e clienti di quei terminal la cui connessione ferroviaria non è stata ripristinata dopo il crollo. Benché ci troviamo in “low season” - rileva il Council - occorre pianificare i carichi che si presenteranno fra sette giorni alle prime riaperture. I principali operatori che gravitano sul porto vecchio ci risultano oggi in conclave per le necessarie valutazioni. Quindi: cancellare i treni e fare tutto camion? È - evidenzia il C.I.S.Co. - impegnativo dal punto di vista logistico per la dislocazione del materiale ferroviario e per la necessità di fare contratti a breve per il trasporto sul camion, sperando in una ripartenza del combinato ferroviario nelle due/tre settimane che attualmente sono l'orizzonte temporale auspicato di ripristino dei servizi dei principali Mto (operatori intermodali) che operano nel porto vecchio. Preoccupa meno il carico di rientro a Genova che è costituito da container vuoti che rientrano nei depositi. I gestori di questi ultimi, dopo un'iniziale immediata e lodevole disponibilità a operare fino a mezzanotte, sono ritornati agli usuali orari di lavoro, dopo aver verificato la mancanza di attività serale».
Il C.I.S.Co. rimarca quindi la necessità di «usare questi ultimi giorni di pausa estiva e di lavoro non straordinario per pianificare tutti gli aspetti della viabilità e soprattutto l'aspetto dei transiti sulla direttrice est-ovest della Liguria di cui solo Autostrade per l'Italia possiede i dati di tipologia (lunghezza, origine, destinazione) e che sarebbe auspicabile rendesse pubblici per meglio studiare le alternative viarie possibili».
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