- , tema che lunedì prossimo sarà al centro di un incontro a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: «chiederemo al MIT - ha anticipato il segretario generale regionale dell'organizzazione sindacale, Annibale Fiorenza - di mettere in atto tutti gli strumenti utili a far sì che il porto di Gioia Tauro non resti un hub strategico soffocato dai ritardi attuativi della riforma portuale, delle opere programmate e soprattutto dall'inerzia della società MCT (l'azienda che gestisce il container terminal dello scalo portuale calabrese, ndr) che sta disattendendo tutti gli impegni assunti per il rilancio del terminal. È ora che i soci MCT e MSC, due dei più grandi player del settore portuale e del trasporto marittimo, attuino investimenti e promuovano azioni imprenditoriali finalizzati al rilancio competitivo delle attività di transhipment a Gioia Tauro».
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- «Il MIT e l'Autorità Portuale - ha specificato Fiorenza - devono dare seguito alle iniziative necessarie per far garantire, ai titolari della concessione, le migliori condizioni operative e commerciali in grado di sviluppare quei volumi di attività coerenti con le capacità dell'infrastruttura e delle aree in concessione. Il porto non è una loro proprietà privata ma è un bene pubblico strategico per il Paese, fondamentale per la crescita e lo sviluppo della Calabria e pertanto chi detiene la concessione deve garantire politiche d'impresa adeguate ad essere attori propositivi e competitivi nel vasto circuito internazionale del comparto».
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- Fiorenza ha ricordato che «per questi mancati impegni e per la insoddisfacente gestione organizzativa e occupazionale del management di MCT, le organizzazioni sindacali territoriali Fit Cisl, Filt Cgil e Sul, hanno messo in atto tre giorni di sciopero, registrando punte di adesione di oltre il 70%», azione di protesta che si è tenuta a metà dello scorso mese. «Una partecipazione significativa della comunità di lavoratori - ha sottolineato il rappresentante della federazione di categoria della Cisl - non più disponibile a subire le ricadute negative di un ingiustificato immobilismo imprenditoriale che sta banalizzando le potenzialità e il valore strategico dell'infrastruttura che, per quanto ci riguarda, non può più rimanere sottoutilizzata e marginalizzata nel sistema nazionale e internazionale della portualità e del trasporto marittimo e intermodale».
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- «Le sinergie istituzionali e sociali dell'ultimo biennio - ha proseguito Fiorenza - non vanno vanificate. È stato fatto un buon lavoro che vogliamo capitalizzare al più presto e certamente entro il prossimo biennio. Un obiettivo che deve premiare e dare fiducia ai lavoratori e alle forze sindacali che con coraggio e determinazione si sono assunte la responsabilità di fare e sostenere scelte coerenti sia per la tutela dei lavoratori in esubero, con l'istituzione della “Agenzia per il lavoro portuale” e sia per la programmazione di politiche attuative in grado di generare prospettive di sviluppo per il loro reinserimento nel ciclo lavorativo e un futuro più sereno, per tutti i lavoratori in forza alla stessa MCT e alle altre imprese operanti nell'intero bacino portuale. In quest'ottica continueremo a sollecitare la piena operatività della ZES, l'immediata ristrutturazione del piazzale portuale con relativa implementazione dei mezzi e delle tecnologie che migliorano la sicurezza sul lavoro, la realizzazione del bacino di carenaggio, il completamento del gateway ferroviario e la costruzione del sistema della logistica integrata a supporto di un moderno sistema di trasporti intermodali che connetta il trasporto marittimo con il sistema ferroviario, aeroportuale e stradale. Questi sono, per noi, gli elementi strutturali e infrastrutturali urgenti e indifferibili, per il rilancio dell'infrastruttura e dell'area portuale che, com'è noto, mantengono tutte le peculiarità in grado di garantire la competitività delle attività produttive e le prerogative per sviluppare nuove lavorazioni e diversificate opportunità di lavoro. Vogliamo che si mettano a sistema tutte le potenzialità intrinseche ed estrinseche dell'hub portuale quale nodo strategico nel Mediterraneo e nel futuro sistema delle Reti TEN-T».
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- «In questa direzione - ha concluso il segretario generale regionale della Fit Cisl - resta imprescindibile l'obiettivo di superare la fase commissariale dell'Autorità Portuale e lo stallo attuativo della riforma portuale che ha previsto l'istituzione della nuova “Autorità di Sistema Portuale dello Stretto” con sede a Gioia Tauro. Un aspetto non secondario che richiede un'immediata soluzione anche al fine di dare slancio alle necessarie politiche di gestione, pianificazione e attuazione degli investimenti coerenti con le dimensioni e le potenzialità strategiche del “Sistema Portuale Regionale e interregionale” nel bacino del Mediterraneo».
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