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L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha aderito al network LOOP Ports
Il progetto intende promuovere, nel settore portuale, l'economia circolare attraverso la creazione di una rete che faciliterà lo scambio di informazioni e di esperienze
12 dicembre 2018
L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha aderito al network europeo Circular Economy Network of Ports (LOOP Ports) finalizzato a facilitare e promuovere il processo di transizione verso un'economia circolare, attraverso l'introduzione di nuove proposte legislative e misure di sviluppo in diversi settori quali la produzione, il consumo, la gestione dei rifiuti, il mercato secondario delle materie prime, la promozione della ricerca, lo sviluppo e l'innovazione.
In particolare, il progetto LOOP Ports”, che coinvolge sei Stati membri dell'UE (Spagna, Italia, Francia, Germania, Danimarca e Paesi Bassi), intende promuovere, nel settore portuale, l'economia circolare attraverso la creazione di una rete che faciliterà lo scambio di informazioni e di esperienze tra i suoi membri, stabilirà contatti tra i differenti stakeholders e creerà sinergie, offrendo diversi strumenti di miglioramento agli attori coinvolti nella comunità portuale.
Il progetto rientra nel programma EU EIT Climate-KIC SGA 2018, una comunità, supportata dall'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia, che lavora per accelerare il processo di trasformazione dell'economia attuale in economia sostenibile, l'innovativo strumento che oltre a garantire impatto zero sul clima e sull'ambiente, produce nuove forme di sviluppo e di crescita.
«Le aree portuali - ha osservato il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale, Ugo Patroni Griffi, spiegando le motivazioni dell'adesione al progetto - possono costituire il fulcro ottimale sul quale impiantare un piano di azione di economia circolare. Tutti i tipi di rifiuti e di flussi industriali, infatti, confluiscono negli hub logistici, per poi essere smistati nelle destinazioni finali. Per tali ragioni i cluster portuali sono i luoghi ideali per valutare, testare e avviare nuove strategie di economia circolare. Il progetto a cui abbiamo aderito - ha spiegato Patroni Griffi - si svilupperà in due anni di attività con la finalità di agevolare la transizione verso una economia più circolare nel settore portuale, dove i prodotti, i materiali e le risorse non siano considerati rifiuti ma possano diventare modelli di business sostenibili e replicabili in porti con caratteristiche simili. Per quanto riguarda la nostra realtà potremo ricevere dal network un supporto fondamentale nel processo di riconversione industriale in corso, principalmente, nel porto di Brindisi in un'ottica di consolidamento dell'indotto della blue economy».
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