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Uiltrasporti, governo e MIT diano una risposta ferma e decisa alla richiesta UE che le authority portuali paghino le imposte sulle società
Colombo (Filt Cgil): il pronunciamento della Commissione non va assolutamente trascurato ma affrontato con la giusta determinazione. Riunione dei segretari generali delle AdSP
9 gennaio 2019
richiesta della Commissione Europea di far versare alle Autorità di Sistema Portuale italiane le stesse imposte previste per le società che esercitano attività economiche realizzando profitti, esortazione espressa ieri da Bruxelles anche nei confronti della Spagna ( dell'8 gennaio 2019), «il governo e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti diano una risposta ferma e decisa». Lo hanno chiesto il segretario generale e il segretario nazionale di Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi e Marco Odone, sottolineando che la questione della richiesta europea di pagamento IVA alle AdSP italiane non deve essere strumentalizzata «come escamotage per cambiare la natura giuridica delle Autorità Portuali in Spa pubbliche. Una tale soluzione - hanno spiegato i rappresentanti dell'organizzazione sindacale - causerebbe un danno al nostro sistema portuale di gran lunga superiore all'ammontare contestatoci dalla Commissione Europea».
Tarlazzi e Marco Odone hanno evidenziato che «non possiamo permetterci di penalizzare i nostri porti nel momento storico attuale, che ha bisogno invece di stimoli di crescita dell'economia del nostro Paese, per contrastare le stime del PIL al ribasso. Le infrastrutture, specialmente quelle portuali - hanno rilevato - debbono essere messe al servizio del rilancio economico, e in particolare i porti a quello del nostro export. Alle imprese manifatturiere servono pari condizioni, che non sarebbero garantite in alcun modo da Spa, seppure pubbliche, cioè da soggetti economici con la finalità di profitto piuttosto che di regolazione».
«Gli effetti di una privatizzazione dei porti - hanno affermato Tarlazzi e Odone - sarebbero perciò rovinosi alimentando una concorrenza spietata tra scali italiani e, ancor peggio, favorendo una competizione selvaggia tra gli operatori di un medesimo porto, con conseguenze negative dirette sul mondo del lavoro».
«In uno scenario mondiale in cui le compagnie di shipping hanno perfezionato strumenti con i quali cercano di controllare interi segmenti della filiera logistica terrestre delle merci - hanno aggiunto i segretari di Uiltrasporti - quel che occorre ai traffici molto contendibili dei nostri porti è uno sviluppo di sistema della intera portualità italiana, realizzabile solo con autorità di controllo pubbliche caratterizzate da terzietà e coordinate a livello centrale nazionale».
«In questa fase politica assai convulsa - hanno concluso Tarlazzi e Odone - sarebbe forse più opportuno concentrarsi sui veri problemi della portualità nazionale ed internazionale, dando ampio appoggio all'azione sindacale europea contro il regime di esenzione per le compagnie armatoriali, che scadrà nel 2020».
Anche Filt Cgil sollecita il governo ad una risposta a difesa della portualità italiana a seguito del parere della Commissione UE sulle esenzioni fiscali dei porti. «Da parte del governo e del ministro competente - ha affermato il segretario nazionale del sindacato, Natale Colombo - serve una seria e concreta riflessione sul ruolo della portualità italiana rispetto alle politiche comunitarie». A tal proposito Colombo ha sottolineato che »qualificare come aiuto di Stato i finanziamenti comunitari riconosciuti allo Stato, e non a imprese private, per le opere di infrastrutturazione dei porti del Mediterraneo, il cui potenziamento è previsto proprio in ragione dell'attuazione delle politiche europee, appare contraddittoria e richiede la massima attenzione nell'esercizio dell'attività di lobbying nelle sedi opportune».
Secondo il dirigente nazionale della Filt Cgil, «è arrivato il momento di avviare, con le dovute e necessarie competenze, un raccordo serio con la Commissione Europea ed esigere un regolamento puntuale ed univoco per tutti gli Stati membri con l'auspicio di poter individuare criteri di selettività, utili a dare il giusto valore e mercato alla portualità del nostro Paese. Inoltre a partire dal pronunciamento, che non va assolutamente trascurato ma affrontato con la giusta determinazione - ha aggiunto Colombo - si può decidere, per l'immediato futuro, la struttura giuridica delle stesse Autorità di Sistema Portuale, sempre più proiettate in un contesto che va oltre i confini nazionali. Serve, pertanto - ha precisato infine Colombo - un'azione congiunta con tutti i soggetti istituzionali, nonché il coinvolgimento del sindacato anche europeo, per un raffronto continuo sull'adozione delle politiche comuni da mettere in campo per la promozione e lo sviluppo della portualità nei paesi mediterranei».
Intanto oggi a Roma, negli uffici dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), si è riunito il gruppo di coordinamento dei segretari generali delle Autorità di Sistema Portuale, organismo che è stato costituito lo scorso aprile in considerazione della necessità di dover affrontare una serie di temi tecnici riguardanti i porti. Tra i temi affrontati oggi, quello della comunicazione dell'Unione Europea sulla procedura di tassazione delle concessioni e autorizzazioni in ambito portuale nonché quanto sta emergendo nel lavoro espletato da Assoporti in materia di tariffe dei servizi tecnico-nautici.
Nel corso della riunione particolare attenzione è stata data alla potenziale applicazione di un articolo della finanziaria che prevede il blocco delle assunzioni a tempo indeterminato per gli enti pubblici non economici, un provvedimento che - è stato osservato - potrebbe vanificare il lavoro svolto dalle AdSP dopo la riforma che ha dato loro più compiti, con la conseguente necessità di risorse umane. Sempre in tema di personale, i segretari generali hanno auspicato che il tavolo unitario del CCNL per i lavoratori nei porti riparta entro breve per garantire la pace sociale che il suddetto contratto ha assicurato sin dal 2000, anno della sua prima stesura.
Infine tutti i presenti hanno espresso la piena solidarietà e stima a quanti sono stati raggiunti da provvedimenti giudiziari relativi al porto di Livorno nonché fiducia nell'attività che porterà avanti la magistratura.
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