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Il ministro Toninelli attacca duramente Tirrenia, accusandola di usare i soldi pubblici per aumentare i guadagni e non per ridurre le tariffe
La sua - ha replicato Vincenzo Onorato - è una dichiarazione di chi non sa e non ha preso le informazioni, pura campagna e demagogia elettorale
17 gennaio 2019
In vista delle elezioni regionali in Sardegna, che si svolgeranno il prossimo 24 febbraio, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, oggi a Cagliari per sostenere i candidati Luca Caschili e Franceso Desogus, ha duramente criticato le strategie commerciali della compagnia di navigazione Tirrenia del gruppo Onorato Armatori, che opera servizi marittimi da e per l'isola. Tali strategie - secondo il ministro - mirano ad assicurare benefici all'azienda piuttosto che ai cittadini nonostante lo Stato abbia sottoscritto nel 2012 una convenzione con Tirrenia volta a garantire i collegamenti marittimi tra la Sardegna e il continente assicurando la continuità territoriale italiana, contratto che - ha ricordato Toninelli - consente a Tirrenia di ricevere annualmente 72 milioni di euro di contributi pubblici, soldi che - per il ministro - la compagnia non utilizza per ridurre le proprie tariffe quanto per aumentare i propri guadagni.
Un'avvertenza: riportiamo quasi testualmente le dichiarazioni del ministro, con le accuse rivolte a Tirrenia di mantenere artificiosamente elevate le tariffe dei propri servizi di trasporto marittimo, per non snaturare la veemenza (l'entusiasmo, come direbbe il personaggio televisivo Crozza alias Toninelli) della denuncia del ministro, anche se ciò può causare al lettore qualche difficoltà perché manca una quasi sempre necessaria mediazione tra parola e testo e perché notoriamente Toninelli ha qualche difficoltà a parlare a braccio. Una virtù, quest'ultima, se l'eloquio fluente viene usato per non dire quello che si vorrebbe o dovrebbe dire.
«La continuità territoriale marittima - ha ricordato Toninelli - è da anni in mano alla compagnia Tirrenia che ha una concessione da parte dello Stato, e dallo Stato ha avuto 72 milioni di euro. Perché glieli abbiamo dati. Perché lo Stato glieli ha dati. Perché abbattesse i prezzi e permettesse ai cittadini sardi di poter tornare a casa o di poter tornare in penisola o sul luogo di lavoro con dei prezzi calmierati, come fanno tutti gli altri dell'entroterra. Come fanno tutti gli altri italiani non isolani. Ebbene - ha sottolineato il ministro - i prezzi non sono corrispondenti agli aiuti che sono stati dati e nessuno - dello Stato, da chi ci era prima al MEF e di chi precedeva prima il sottoscritto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - è andato a chiedere mai nulla. Hanno lasciato un monopolio in mano ad un privato. Ed è sempre così: ho ereditato dossier sempre uguali. Cosa pubblica o soldi pubblici dati ad un privato che poi se ne fregava altamente. E perché se ne fregava altamente, perché faceva tutto quello che voleva? Perché lo Stato non c'era a controllarlo».
«Adesso - ha proseguito Toninelli - lo Stato è tornato, e nella convenzione che scadrà l'anno prossimo, noi la riscriveremo e chi vincerà questa convenzione avrà la concessione di fare un servizio di utilità sociale, che è quella di continuità territoriale e marittima: abbattere i prezzi e diminuire i guadagni, perché non sarà più una concessione, come sempre, come anche quella per le autostrade, bilanciata totalmente a favore del concessionario. Questo è il cambiamento. Diamo sì soldi pubblici ai privati, che legittimamente devono guadagnarci, ma non devono poi fare tutto quello che vogliono, quando vogliono, perché sanno che uno Stato li controlla».
«Lo Stato - ha evidenziato ancora il ministro - è tornato, gestisce direttamente quello che può gestire e quello che darà ai privati in concessione, li controllerà; gli andrà a fare le pulci. Gli controllerà i bilanci. E se, come è capitato con Tirrenia, che diceva: ma a noi non ci bastano più 72 milioni di euro, ma io devo alzare i prezzi. Nessuno, soprattutto a chi ci precedeva al Ministero dell'Economia, è andato a controllarlo. E con tutta probabilità queste lamentele che portavano a giustificare i loro aumenti di prezzi non corrispondevano al vero. Oggi lo Stato è tornato e se la Sardegna diventasse nelle prossime settimane la prima Regione governata dal Movimento 5 Stelle queste appropriazioni di cose pubbliche fatte da prenditori di Stato sarebbero finite».
Se a qualcuno può non piacere l'elocuzione di Toninelli, a Vincenzo Onorato, presidente della Onorato Armatori, gruppo possiede sia la Tirrenia che le altre compagnie di navigazione Moby e Toremar, non piace piuttosto quella che ritiene essere l'incompetenza del ministro. «La sua - ha replicato Onorato - è una dichiarazione di chi non sa e non ha preso le informazioni, pura campagna e demagogia elettorale. Per quanto riguarda il monopolio - ha spiegato - non sa che sulle linee per la Sardegna operano altre quattro compagnie: Grandi Navi Veloci, Sardinia Ferries, Grendi e Grimaldi. Le tariffe Tirrenia inoltre non sono stabilite da noi, ma dalla convenzione firmata con lo Stato, e spesso sono ben al di sotto dei limiti fissati dalla stessa».
«Al ministro Toninelli, alla cui impreparazione siamo abituati da tempo e sui temi più svariati - ha aggiunto Onorato - dico, perché è evidente che non lo sa, che per Onorato Armatori, di cui Tirrenia fa parte, lavorano 5.000 persone, tutte italiane e rappresentiamo di gran lunga la prima realtà nazionale in termini occupazionali nei traffici per le isole. Gli consiglio inoltre di includere nei provvedimenti per il reddito di cittadinanza i 50.000 marittimi italiani disoccupati a casa grazie a politiche confermate dai suoi predecessori e che servono gli interessi della lobby degli armatori a cui anche il signor Toninelli sembra rispondere. Del resto dal suo ministero dipendono anche i controlli sulle leggi a tutela dei marittimi italiani che vengono sistematicamente disattese dagli armatori. Quando poi va in Sardegna - ha concluso Vincenzo Onorato - si ricordi anche delle nostre 500 persone, tutti sardi, che lavorano ogni giorno su e per l'isola».
Nel corso della sua missione in Sardegna, oggi Toninelli ha incontrato anche il segretario regionale della Uiltrasporti Sardegna, William Zonca, con il quale è stato affrontato tra gli altri il tema del trasporto marittimo da e per l'isola, con il rappresentante del sindacato che ha chiesto al ministro di intervenire sul sistema della convenzione Tirrenia-Cin che - ha specificato - non produce effetti positivi, né economici né turistici per l'isola.
Sottolineando che i trasporti rivestono per l'isola un'importanza fondamentale, Zonca ha espresso soddisfazione per il primo passo sulla continuità territoriale aerea, ma - ha precisato - a patto che Alitalia metta immediatamente in vendita i biglietti. Inoltre, a proposito di collegamenti aerei, Zonca ha chiesto al ministro di farsi portavoce, con il ministro Di Maio, delle preoccupazioni esposte in riferimento alla situazione della compagnia aerea Airitaly affinché vi sia una rapida convocazione presso il MISE onde evitare che il vettore si disimpegni dalla base di Olbia.
Zonca ha consegnato anche al ministro Toninelli un dossier sul Porto Canale di Cagliari ribadendo la necessità dell'apertura urgente di un tavolo presso il MIT per analizzare la situazione di Cagliari nello scenario europeo e dare prospettive più chiare sul futuro dei lavoratori. «Il ministro - ha reso noto Zonca - ha confermato il suo impegno e la sua attenzione annunciando che convocherà il gruppo Contship (che gestisce il container terminal del porto cagliaritano, ndr) già la prossima settimana».
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