- Nel 2018 Fincantieri ha acquisito nuovi ordini per un valore complessivo pari a 8,62 miliardi di euro, con un incremento del +0,7% sull'anno precedente. Nuove commesse per un totale di 7,13 miliardi (-9,1%) sono state ottenute nel segmento Shipbuilding in cui nel quarto trimestre dello scorso è confluita la business unit cruise della controllata Vard, in precedenza inclusa nel segmento Offshore, a seguito del delisting della società dalla Borsa di Singapore completato il 2 novembre scorso. Nel segmento Offshore e navi speciali i nuovi ordini sono ammontati a 913 milioni di euro (+93,8%) e in quello Sistemi, componenti e servizi a 1,01 miliardi di euro (+75,6%).
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- Al 31 dicembre scorso il valore del portafoglio ordini del gruppo navalmeccanico italiano si è attestato a 33,74 miliardi di euro, con un rialzo del +15,0% sul 31 dicembre 2017, di cui 29,62 miliardi nel segmento Shipbuilding (+13,9%), 1,86 miliardi nella divisione Offshore e navi speciali (+18,9%) e 2,52 miliardi in quella Sistemi, componenti e servizi (+27,7%).
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- Lo scorso anno Fincantieri ha registrato ricavi pari a 5,47 miliardi di euro (+9,0%), di cui 4,68 miliardi nel segmento Shipbuilding (+9,6%), 681 milioni nel segmento Offshore e navi speciali (+0,7%) e 651 milioni in quello Sistemi, componenti e servizi (+16,7%). L'EBITDA è risultato pari a 414 milioni di euro (+21,4%), con apporti dalle tre divisioni pari rispettivamente a 395 milioni (+46,3%), -20 milioni (rispetto ad un contributo positivo per 41 milioni nel 2017) e 73 milioni (+14,1%). L'EBIT di gruppo è stato pari a 277 milioni di euro (+25,3%) e il risultato d'esercizio a 69 milioni di euro (+30,2%).
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- «I risultati che abbiamo presentato - ha commentato l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono - testimoniano ancora una volta che la nostra è un'azienda leader, vero riferimento nel panorama cantieristico mondiale, un insieme di eccellenze che mettono a fattor comune competenze e risorse nei vari campi. Il già di per sé significativo aumento dei ricavi, che crescono quasi del 10%, è solo un primo passo nel percorso che mira ad un aumento dei volumi di circa il 50% entro il 2022 e che richiederà un notevole sforzo organizzativo e una chiara visione delle sfide future. Il carico di lavoro complessivo di quasi 34 miliardi di euro, pari a circa il 2% del Pil italiano, e la visibilità a lungo termine - ha sottolineato Bono - sostengono lo sviluppo di filiere e distretti tecnologici di punta, creando un effetto volano per l'indotto e stimolando l'innovazione e l'export italiani, e al contempo assicurano un orizzonte temporale di occupazione pluriennale per tutti i cantieri italiani del gruppo e per l'ampio e diversificato network della fornitura, garantendo inoltre stabilità finanziaria. Sono risultati semplicemente unici non solo nel comparto in cui operiamo, ma nell'industria intera».
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