- L'associazione armatoriale Assarmatori e Federlogistica, federazione delle imprese di logistica che fa capo a Conftrasporto, hanno esortato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ad adottare misure urgenti per il recepimento del Regolamento europeo n. 35 del 15 febbraio 2017 che stabilisce un quadro normativo per la fornitura di servizi portuali e in materia di trasparenza finanziaria dei porti, Regolamento che deve essere applicato a decorrere dal prossimo 24 marzo.
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- In una lettera congiunta inviata al ministro, il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, e il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, hanno ricordato che il Regolamento rende obbligatoria l'individuazione di un'Autorità competente in materia di servizi portuali, authority che la normativa europea specifica possa essere costituita da “qualsiasi soggetto pubblico o privato che, a livello locale, regionale o nazionale, è competente a svolgere, ai sensi di disposizioni legislative o amministrative nazionali, attività connesse all'organizzazione e amministrazione delle attività portuali, congiuntamente o alternativamente all'ente di gestione del porto”, e hanno sottolineato come ad oggi non risulti che il governo italiano abbia compiuto alcun passo avanti in questa direzione.
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- Assarmatori e Fedeerlogistica hanno ricordato inoltre che il Regolamento UE si applica alla fornitura dei servizi portuali come il rifornimento dei carburanti, la movimentazione delle merci, l'ormeggio, i servizi passeggeri, la raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi, il pilotaggio e i servizi di rimorchio.
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- Messina e Merlo hanno evidenziato come la portualità italiana abbia urgente bisogno di regolamenti e procedure chiare e non possa permettersi solo di fare riferimento alla giurisprudenza in materia, asseverata dalle sentenze dei tribunali, come ormai sembra essere la regola per gli utenti e gli operatori. «L'applicazione del Regolamento - hanno rilevato nella lettera - può fornire un'opportunità unica per introdurre e finalmente applicare regole valide erga omnes e compatibili con la tutela della concorrenza a partire dalla trasparenza e dalla proporzionalità dei costi oltre che a un diritto all'autoproduzione, tendente all'efficienza, che non può essere affievolito da rapporti di forza».
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