- L'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) e Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM), centro studi che fa capo al gruppo Intesa Sanpaolo, hanno realizzato la nuova pubblicazione “Port Infographics” con cui intendono offrire agli operatori uno scorcio del Mediterraneo e dei porti, nonché il posizionamento dell'Italia. La newsletter, interamente realizzata attraverso l'uso di infografiche, si concentra non solo sui principali dati sul traffico, ma anche su fenomeni marittimi come il gigantismo navale, la Via della seta, ZES e Zone Franche e su tutti gli elementi che avranno un impatto sulla competitività delle infrastrutture portuali non solo nel Mediterraneo. C'è anche un focus sul canale di Suez e sull'esportazione marittima. Il primo numero si conclude con un'intervista a Henk de Bruijn, direttore del porto di Rotterdam, incentrata sul modello del Nord Europa e sul ruolo del porto nei rapporti con la città.
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- «L'associazione - ha spiegato il presidente di Assoporti, Daniele Rossi - ha avviato un lavoro insieme a SRM in modo da poter fare delle analisi approfondite sulla situazione della portualità nel Mediterraneo, e il ruolo dell'Italia in questo scenario. In particolare in questo momento storico di grande cambiamento che può portare incertezze, è importante poter avere un quadro complessivo. Per questo motivo abbiamo creato un layout moderno e efficace come è l'infografica e lo abbiamo accompagnato con un'intervista curata direttamente da Assoporti».
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- «La sinergia che abbiamo attivato con Assoporti - ha affermato il responsabile Maritime & Energy di SRM, Alessandro Panaro - consente di dare ai contenuti di analisi del lavoro un valore aggiunto in termini operativi. È nostra convinzione che i prodotti di ricerca elaborati insieme a chi realmente vive il settore possano contribuire in modo più incisivo ad interpretare i fenomeni. Il Report evidenzia la valenza sempre maggiore del trasporto marittimo in termini strategici e geo economici; la competitività nel Mediterraneo di giocherà sulla pianificazione degli investimenti infrastrutturali nei porti che dovranno essere sempre più mirati, sulla capacità di un porto di attrarre imprese attraverso Zone Economiche Speciali e, non ultima, sulla capacità di comprendere in anticipo le dinamiche delle rotte e quindi delle merci».
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