- «Il governo tende a trascurare l'esigenza e l'opportunità, attraverso un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali, di valorizzare il lavoro come patrimonio collettivo di un asset, così importante per lo sviluppo del Paese, come quello portuale». Lo sottolineano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, manifestando preoccupazione «per come si sta affrontando un settore di vitale importanza per l'Italia nello scacchiere internazionale della movimentazione delle merci».
-
- «Sarebbe corretto, in ottemperanza della normativa vigente, oltre al rispetto delle prerogative definite dal contratto collettivo - spiegano le tre organizzazioni sindacali - che il ministro Toninelli ci relazionasse sull'operazione al porto di Gioia Tauro tra Contship e TIL sulle quote azionarie di MCT, dai contenuti finanziari immensi, che potrebbe avere effetti sul resto della portualità italiana. Non vi è traccia - denunciano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - di atti sul reale piano industriale, conseguente al nuovo assetto societario di Gioia Tauro né di come si è provveduto a verificare le intenzioni sul mantenimento degli impegni della Contship Italia che, come realtà imprenditoriale terminalista, è presente in altri quattro porti italiani, su due dei quali, Cagliari e La Spezia, ci sono forti preoccupazioni sullo sviluppo e sulla tenuta occupazionale».
-
- «Non si è ritenuto opportuno - proseguono i sindacati - di riferire alle parti sociali neanche sui contenuti e i riflessi sui porti italiani del memorandum con la Cina». Secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, «è un modo di agire che continua, purtroppo, a giustificare mancati controlli e interventi del Ministero vigilante sull'inerzia delle Autorità di Sistema Portuale, sempre meno soggetti terzi e contro le quali abbiamo già effettuato lo sciopero nazionale lo scorso 11 maggio. Il perdurare di questa condizione - concludono i sindacati - è una inaccettabile eventualità da scongiurare che continueremo a contrastare con determinazione».
|