- I sedici presidenti delle Autorità di Sistema Portuale italiane hanno scritto alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, per illustrarle la condizione di oggettiva difficoltà in cui versa la portualità nazionale che - hanno spiegato - «sta attraversando una “tempesta perfetta” tra tagli lineari alle spese correnti, discendenti dalle norme varate con la Legge di Stabilità dello scorso dicembre e l'emergenza Covid-19 che ha determinato il crollo dei traffici marittimi in modo improvviso e drammatico».
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- Dettagliando le ragioni per cui è necessario che il governo intervenga con provvedimenti urgenti per mitigare l'impatto che la crisi economica e produttiva conseguente alla emergenza sanitaria riverserà inevitabilmente sui porti, i presidenti dei porti hanno chiesto di garantire la sostenibilità dei loro bilanci trovando forme di ristoro per le entrate tributarie e demaniali perse a seguito dell'emergenza che sta determinando traffici commerciali in diminuzione, servizi passeggeri notevolmente ridotti e, per le crociere, un lungo periodo di sospensione. Inoltre hanno evidenziato l'opportunità di cancellare la norma sui tagli lineari di spesa per non incidere sulle attività correnti anche di carattere essenziale.
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- A De Micheli, inoltre, hanno sottolineato la possibilità che i porti siano il volano capace di garantire la ripresa delle attività economiche del Paese al termine dell'emergenza in corso e, a questo fine, i presidenti dei porti hanno ribadito l'opportunità di sperimentare in via temporanea il modello normativo utilizzato per la ricostruzione del ponte Morandi a Genova, nominando gli stessi presidenti commissari straordinari per la realizzazione delle opere infrastrutturali già programmate e finanziate. Secondo i presidenti delle AdSP, dovrebbe essere questo lo strumento per rendere possibile la tempestiva realizzazione di opere per oltre un miliardo di euro, con conseguente attivazione di almeno altrettanti investimenti privati.
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