- Imbarcarsi su una nave da crociera dopo che si è stati costretti a rinunciarvi a causa dell'insorgere dell'emergenza dovuta al diffondersi del virus Covid-19? A rispondere sì sarebbero quasi due terzi di costoro. Lo afferma la società di ricerca e consulenza per il settore turistico Risposte Turismo specificando che ciò emerge da un'indagine campionaria realizzata dall'azienda su oltre 900 appassionati di crociere e precisando che la domanda - se, compatibilmente con il superamento dell'attuale emergenza e dei vincoli normativi, avessero cambiato la loro intenzione di effettuare una crociera a cui hanno risposto no il 64,3% degli intervistati - è stata posta solamente all'84,1% del campione, cioè a coloro che nei mesi scorsi avevano prenotato o avevano intenzione di prenotare una crociera. Hanno risposto sì, invece, confermando di aver cambiato intenzione gli intervistati che hanno sostenuto di non ritenere più la crociera una vacanza sicura (il 22,9% dell'84,1% del campione), coloro che hanno motivato il loro cambiamento di decisione con ragioni di disponibilità economica (il 7,0%) e quelli che hanno affermato di non avere più ferie disponibili (il 5,8%).
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- «L'indicazione principale che emerge dall'indagine - ha commentato il presidente di Risposte Turismo, Francesco di Cesare - è la tenuta dell'appeal del prodotto crociera in questa fase di emergenza sanitaria per la clientela che conosce bene il prodotto e che ha sviluppato nel tempo una certa dimestichezza con questa forma di esperienza turistica. Un orientamento significativo se si considera che il settore è storicamente caratterizzato da un'alta quota di turisti affezionati a questa tipologia di vacanza, su scala globale stimabile in circa il 55% della clientela totale. Se, dunque, da un lato per le compagnie potrebbe non essere semplice conquistare nel breve periodo nuova domanda - ha osservato di Cesare - dall'altro possono essere rinfrancate dall'evidenza che la maggior parte della clientela fidelizzata, che conosce e apprezza il prodotto, è intenzionata a non cambiare orientamento e preferenza. È dunque dai repeater, tra gli italiani così come all'estero, che nostro avviso il comparto potrà ripartire».
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- Risposte Turismo ha reso noto inoltre che la grande maggioranza di coloro che non avevano in programma una crociera nel 2020, che costituiscono la residua quota del 16% del campione, ha risposto che non cambierà in futuro la propria preferenza per questo tipo di prodotto.
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- Infine tra coloro che hanno affermato di aver al momento cambiato intenzione rispetto alla crociera, che rappresentano il 34,4% del campione, il 40% auspica un investimento da parte delle compagnie crocieristiche per rendere massima la sicurezza a bordo relativamente agli aspetti sanitari. Significativo - ha sottolineato Risposte Turismo - rilevare come solo il 2,5% abbia dichiarato che, a prescindere da eventuali iniziative e azioni, non cambierà più parere rinunciando alla vacanza in crociera.
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