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Sulla decadenza dell'incarico a D'Agostino, l'ANAC precisa che le specifiche criticità normative sono state più volte segnalate a governo e parlamento
L'Autorità Nazionale Anticorruzione spiega di aver applicato la normativa
8 giugno 2020
Se c'è qualcuno da incolpare, ammesso che di colpa si tratti, perché attualmente l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale è gestita da un commissario straordinario, carica che è stata conferita al segretario generale dell'ente Mario Sommariva, e non dal presidente, essendo Zeno D'Agostino stato dichiarato decaduto dall'incarico, allora bisogna incolpare governo e parlamento.
Lo ha lasciato intendere l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) motivando la decisione con cui ha dichiarato l'inconferibilità dell'incarico di presidente a D'Agostino in quanto incompatibile con la carica da lui ricoperta di presidente della Trieste Terminal Passeggeri, di cui l'AdSP detiene il 40% del capitale ( del 5 e 8 giugno 2020).
L'ANAC ha spiegato che con la delibera è stata applicata una normativa, cioè il decreto legislativo n. 39/2013 recante disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190. Ma l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha anche precisato che su tale criticità l'ANAC «dal 2015 ha più volte segnalato per vie ufficiali le criticità a governo e parlamento, che tuttavia non hanno ritenuto di intervenire».
L'Autorità ha specificato poi che «nel caso specifico l'ANAC ha agito a seguito di un circostanziato esposto giunto nel novembre 2019» e che «la delibera è stata emanata all'esito di una accurata istruttoria, svolta nelle pieno rispetto delle garanzie del contraddittorio, come previsto dalla legge».
L'ANAC ha spiegato inoltre che «in merito alla ravvisata inconferibilità dell'incarico riconosciuta in capo al presidente dell'Autorità Portuale, essa fonda su una previsione legislativa espressamente applicata alle Autorità Portuali e su una consolidata giurisprudenza amministrativa (sentenze del Consiglio di Stato n.126/2018 e n. 2325/2019) cui ANAC si è adeguata. La delibera - ha puntualizzato l'Autorità Nazionale Anticorruzione - in ogni caso non produce nullità degli atti fin qui adottati ed è impugnabile davanti al giudice amministrativo».
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