- La società di ricerca e consulenza Risposte Turismo ha realizzato un'indagine su un campione di strutture dell'offerta ricettiva nautica italiana che evidenzia come regni l'incertezza su quanto avverrà nell'estate alle porte e preannuncia previsioni negative per la chiusura del 2020.
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- L'indagine, realizzata attraverso la somministrazione di un questionario online su un campione di 76 strutture distribuite su tutto il territorio italiano rappresentativo dell'offerta ricettiva nazionale eterogeneo per localizzazione e dimensioni, analizza gli impatti dell'emergenza sanitaria su tali strutture e fornisce una visione complessiva del settore e delle misure adottate o di prossima realizzazione per la ripartenza delle attività.
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- Nel dettaglio, il 32,9% delle strutture oggetto del campione prevede per l'estate 2020 una crescita della domanda turistica rispetto al medesimo periodo del 2019, con un 23,7% che si attende una crescita entro il +10%, un 6,6% prevede un aumento tra il 10% e 20% e un 2,6% che stima una crescita superiore al 20%. Il 28,9% dei rispondenti non si aspetta variazioni mentre il 27,6% prevede un crollo della domanda dovuto soprattutto al persistere di limitazioni a certe tipologie di spostamenti, la diminuzione del potere di acquisto, nonché un ancora evidente timore delle persone di compiere alcune scelte.
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- «Il contributo dell'estate sul totale del 2020 - ha rilevato il presidente di Risposte Turismo, Francesco di Cesare - sarà determinante e molto dipenderà da quanto la domanda estera, nel momento in cui fosse nelle condizioni di farlo, vorrà visitare l'Italia attraverso questa forma di turismo. La percezione che prevarrà relativamente a questo modo di fare vacanza avrà un ruolo decisivo. Se prevarrà l'idea di una soluzione maggiormente sicura perché isolata dal resto del traffico turistico, il turismo nautico potrà beneficiare di una spinta nei prossimi mesi superiore a quanto oggi immaginabile. Se, al contrario, escludendo le vacanze in famiglia i più riterranno la barca una scelta complessa per via dello spazio tropo limitato da condividere, le previsioni meno incoraggianti non potranno che essere confermate».
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