- «Bene i decreti legge Cura Italia e Rilancio, il governo ha riconosciuto la centralità del settore della logistica e ha provato a tamponare l'emorragia di lavoro e fatturati». Lo ha dichiarato oggi la vice presidente vicaria di Confetra, Silvia Moretto, in occasione di un'audizione informale presso la Commissione Trasporti della Camera, sottolineando che «ora occorre provare a correggere ciò che c'è da correggere in fase di conversione parlamentare. Penso anzitutto - ha spiegato - alle esigue risorse stanziate a vantaggio di porti e cluster portuale, e poi occorre voltare pagina».
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- Moretto ha ricordato che Confetra ha presentato a Palazzo Chigi e alla ministra De Micheli il proprio dossier sulle Semplificazioni: «aspettiamo - ha precisato - l'allegato Infrastrutture e il PNR per capire la direzione di marcia che, anche nei nostri settori, il governo vorrà intraprendere. Abbiamo apprezzato - ha spiegato - il taglio dell'IRAP, anche se la principale misura di civiltà fiscale resta la riduzione del cuneo sul costo del lavoro. E, in questa direzione, abbiamo presentato al MEF una compiuta proposta che potrebbe riguardare almeno, sperimentalmente in una prima fase, gli otto milioni di lavoratori privati che non si sono fermati durante il lockdown».
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- «Dovremmo anche confrontarci - ha proseguito la vice presidente vicaria di Confetra - sugli investimenti, pubblici e privati, sul gap logistico e infrastrutturale che separa drammaticamente il Mezzogiorno dal resto d'Italia, e l'Italia dal resto d'Europa, e su come sostenere davvero l'export a vantaggio di manifattura e logistica italiane posizionando bene il Paese nel complesso scenario del commercio globale di oggi tra Via della Seta, Brexit, guerra dei dazi».
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- «Insomma - ha concluso Moretto - chiediamo al governo, fin dai prossimi Stati Generali, di alzare l'asticella e misurarsi positivamente con noi su un grande Progetto Paese che abbia la logistica e l'industria al centro dell'agenda politico-economica. Né più né meno di ciò che avviene in Germania, Francia, e in tutti i grandi Paesi industrializzati europei e del G8, che tuttavia continuano a distanziare pesantemente l'Italia nel Logistic Performance Index».
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