- Nel primo trimestre di quest'anno il volume di traffico movimentato dai porti francesi è tornato al livello di dieci anni fa. Nel periodo, infatti, il totale è stato di 78,46 milioni di tonnellate, volume appena inferiore rispetto a 78,52 milioni di tonnellate movimentate nel primo trimestre del 2000 e che rappresenta un calo del -2,5% rispetto al primo trimestre del 2019. La diminuzione è stata generata dalla rilevante flessione delle merci varie che sono ammontate a 24,78 milioni di tonnellate (-18,1%), di cui 9,28 milioni di tonnellate di carichi containerizzati (-20,1%) totalizzati con una movimentazione di contenitori pari a 963mila teu (-21,6%) e 13,76 milioni di tonnellate di rotabili (-20,8%). In aumento, invece, le rinfuse, con i carichi liquidi che si sono attestati a 37,10 milioni di tonnellate (+7,9%) e quelli solidi a 16,58 milioni di tonnellate (+4,7%).
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- Relativamente ai principali porti nazionali, nei primi tre mesi i porti di Marsiglia e di Le Havre hanno registrato incrementi del traffico avendo movimentato rispettivamente 21,80 milioni di tonnellate (+8,1%) e 18,55 milioni di tonnellate (+10,0%), mentre diminuzioni sono state segnate nei porti di Dunkerque con 10,93 milioni di tonnellate (-16,7%), Calais con 9,61 milioni di tonnellate (-21,5%), Nantes con 7,40 milioni di tonnellate (-3,6%) e Rouen con 5,96 milioni di tonnellate (-5,9%).
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- Il Ministero dei Trasporti di Parigi ha specificato che la flessione del traffico accusata nel primo trimestre dai porti francesi è stata determinata dagli effetti degli scioperi contro il progetto di riforma delle pensioni avvenuti nel dicembre 2019 e gennaio 2020 e dalle misure di contenimento e chiusura delle frontiere adottate in risposta alla pandemia di coronavirus, a cui si si sono aggiunte l'impatto dell'incertezza sulla Brexit e le tensioni sul mercato petrolifero.
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