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A maggio 2020 l'export italiano verso i paesi extra-UE è aumentato del +37,6% sul mese precedente e diminuito del -31,0% sul maggio 2019
L'import ha segnato un decremento congiunturale del -2,4% e una flessione tendenziale del -37,9%
25 giugno 2020
A maggio 2020 le esportazioni italiane verso i paesi extra-UE hanno segnato un incremento del +37,6% sul mese precedente, pur mantenendo una accentuato divario negativo (-31,0%) rispetto a maggio 2020. L'Istat ha reso noto che a maggio 2020, dopo le ampie diminuzioni dei due mesi precedenti, si è infatti registrata una prima e consistente ripresa su base congiunturale dell'export verso i paesi extra UE27, forte incremento su base mensile dell'export che è dovuto principalmente a beni strumentali (+62,9%), beni intermedi (+27,1%) e beni di consumo non durevoli (+24,9%). Molto elevato l'aumento per i beni di consumo durevoli (+188,9%) che, tuttavia - ha precisato l'Istat - spiega solo per circa quattro punti percentuali il rialzo congiunturale dell'export. In calo l'energia (-28,9%).
Diversamente, dal lato dell'import che ha segnato una diminuzione congiunturale del -2,4% sul maggio 2019, si rilevano diminuzioni congiunturali per quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, le più ampie per energia (-16,9%) e beni di consumo durevoli (-10,2%); in aumento soltanto gli acquisti di beni strumentali (+13,6%). Al netto dell'energia, l'import registra un lieve incremento (+0,3%).
Inoltre l'Istat ha specificato che su base annua la flessione delle esportazioni è sì ancora molto ampia (-31,0%), ma in decisa attenuazione rispetto ad aprile (-44,0%), ed è spiegata per due terzi dal forte calo delle vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli. Più marcata la flessione tendenziale dell'import (-37,9%), cui contribuisce maggiormente la contrazione degli acquisti di energia e beni intermedi (per 16 e circa otto punti percentuali, rispettivamente)
Nel trimestre marzo-maggio 2020, nonostante la crescita a maggio, la dinamica congiunturale dell'export è negativa (-31,5%), condizionata dai forti cali dei mesi precedenti, e sintesi di flessioni che interessano tutti i raggruppamenti, le più accentuate per beni di consumo durevoli (-54,9%), energia (-42,7%) e beni strumentali (-41,3%). Nello stesso periodo, anche per l'import, il calo congiunturale (-26,9%) è generalizzato ed è più ampio per energia (-51,3%), beni di consumo durevoli (-49,3%) e beni strumentali (-33,5%).
La stima del saldo commerciale a maggio 2020 è pari a +4.149 milioni (era +4.334 milioni a maggio 2019). Diminuisce l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (da +7.806 milioni per maggio 2019 a +5.230 milioni per maggio 2020).
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