- Con l'impatto sulle catene logistiche e marittime causato dalla pandemia di Covid-19 il porto di Busan è diventato il quarto porto container mondiale. Lo ha sottolineato l'Autorità Portuale dello scalo sudcoreano annunciando che nei primi cinque mesi del 2020 Busan ha movimentato un traffico containerizzato pari a 9.000.000 teu, con un calo del -1,5% sullo stesso periodo del 2019, flessione che è stata determinata da una contrazione del -4,9% dei container in importazione ed esportazione, ammontati a 4.118.000 teu, che è stata parzialmente compensata da un aumento del +1,5% del traffico di transhipment attestatosi a 4.881.000 teu.
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- Ricordando che lo scorso anno il porto di Busan ha movimentato complessivamente 21,11 milioni di teu classificandosi al sesto posto nella graduatoria mondiale dei porti container, l'authority portuale sudcoreana ha rilevato che nei primi cinque mesi di quest'anno il traffico dei container movimentato da Shanghai, che lo scorso anno era il primo porto container mondiale, ha totalizzato oltre 16,4 milioni di teu registrando un calo del -7,5% sul corrispondente periodo del 2019, mentre Singapore - il secondo porto container mondiale - con 14,9 milioni di teu ha accusato una flessione del -0,7%, Ningbo-Zhousan - il terzo porto mondiale - con 10,7 milioni di teu ha mostrato una diminuzione del -6,7%, mentre Busan, con una flessione del -1,5% è salito al quarto posto nella graduatoria seguito da Shenzhen con 8,9 milioni di teu (-13,4%), da Guangzhou con 8,7 milioni di teu (-3,9%), Qingdao con 8,5 milioni di teu (-0,5%), Hong Kong con 7,1 milioni di teu (-6,5%), Tianjin con 6,9 milioni di teu (+1,6%) e Rotterdam con 5,9 milioni di teu (-4,7%).
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