- L'assemblea dell'Unione Piloti ha deciso di procedere con la presentazione di un ricorso al TAR del Lazio contro il documento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dello scorso 10 agosto sui meccanismi per definire le tariffe dei servizi di pilotaggio. Aprendo i lavori dell'assemblea, tenutasi martedì in videoconferenza, il presidente dell'UP, Vincenzo Bellomo, ha sottolineato il momento delicato che sta vivendo la categoria dei piloti dei porti poiché - ha precisato - «è in discussione il servizio di pilotaggio» e - ha aggiunto - nonostante i tentativi di instaurare un leale confronto sostenendo tesi equilibrate, «assistiamo quotidianamente - ha affermato - alla chiara intenzione di svendere la categoria al miglior offerente con prezzi di realizzo».
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- «L'utenza - ha denunciato Bellomo - tenta ancora di nascondere il proprio obiettivo, ossia quello di mettere mano alla ricchezza del pilota in modo indiscriminato, e dietro l'apparente apertura a mitigare gli effetti di una normativa avversa per i piloti si cela la cristallizzazione di una normativa che toglierà per sempre ai piloti la possibilità che gli vengano riconosciuti i propri diritti. Ci troviamo di fronte - ha rilevato - ad una assurda condizione di vassallaggio che presuppone la resa incondizionata della nostra professione, accettata anche da chi non dovrebbe».
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- Il presidente dell'UP ha criticato anche le analisi realizzate sul settore: «si discute - ha osservato - di rifondazione della categoria, di come affrontare i cambiamenti che interesseranno il servizio di pilotaggio partendo, però, dai contenuti degli studi commissionati al Brattle Group e al CIELI, che come noto avvicinano il servizio di pilotaggio ad un servizio eseguito da un ente privato e per tanto sono stati ampiamente censurati dalla nostra associazione in quanto non reputata la strada da seguire per il bene della categoria».
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- Bellomo ha sottolineato che «la necessità di trattare in modo distinto il servizio di pilotaggio non può essere affatto considerata una banalità in quanto le amministrazioni competenti hanno l'obbligo di individuare con rigore una formula che coniughi le esigenze del servizio di pilotaggio, non esposto a concorrenza, e quanto esplicitamente richiesto dalla Regolamento 352/2017», che istituisce un quadro normativo per la fornitura di servizi portuali e norme comuni in materia di trasparenza finanziaria dei porti. «Atteso che la nostra formula, in modo sempre più frequente, si voglia allineare ad altri servizi portuali - si è chiesto Bellomo - perché gli elementi che per il servizio di pilotaggio sono messi in discussione sono, invece, accettati supinamente per un servizio portuale, che ha una formula pressoché identica? Per aver messo in risalto tale incongruenza ed avendo toccato il nervo scoperto - ha ricordato - siamo stati aspramente criticati da tutti e in particolar modo dal medesimo servizio portuale».
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- Inoltre Bellomo ha osservato che «la richiesta del Ministero di rendere più trasparente la tariffa di pilotaggio, in ragione dell'entrata in vigore del Regolamento europeo 352/201,7 mal si concilia con la nota del 10 agosto 2020, specie se si tiene conto che tutte le incongruenze evidenziate dallo stesso studio non trovano soluzione nel documento finale». Il presidente dell'Unione Piloti ha rilevato che conseguenza delle disposizioni ministeriali «potrebbe essere quella di non produrre aumenti tariffari significativi i quali nella migliore delle ipotesi produrranno un mantenimento delle attuali basse ripartizioni, mentre la gravità delle modifiche concordate con l'utenza produrranno sicuramente il taglio degli stipendi dei piloti».
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