«Il Piano di Recupero e Resilienza sottovaluta il ruolo del porto di Livorno quale nodo strategico destinato ad alimentare il Valico del Brennero». Lo ha denunciato il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale dell'Alto Tirreno, Stefano Corsini, in occasione della seduta di ieri dell'Organismo di Partenariato della Risorsa Mare. Corsini ha specificato che il documento che definisce il futuro della portualità «si focalizza esclusivamente sul Sistema Genova, naturalmente proteso sul Corridoio Genova-Rotterdam (attraverso il Terzo Valico di Giovi), e sul polo di Trieste, che insiste sul Corridoio Adriatico-Baltico», mentre - ha sottolineato - non fa alcun cenno a Livorno «che dal punto di vista dei collegamenti ferroviari già gravita, assieme a La Spezia e Piombino, sul nodo di Pisa e sul passante appenninico in corso di potenziamento. Si tratta di un gruppo di porti - ha evidenziato Corsini - destinato naturalmente ad alimentare i mercati dell'Europa attraverso il Valico del Brennero».-
- Relativamente al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il presidente dell'AdSP ha precisato che non sono in discussione le risorse economiche, ma le strategie. Lo scalo labronico - ha ricordato - ha infatti già ricevuto 200 milioni di euro dal MIT che assieme ai fondi della Regione e dell'authority portuale offrono sicure garanzie in ordine alla realizzazione della Darsena Europa. «Livorno, con la Darsena Europa, e insieme a La Spezia - ha rilevato tuttavia Corsini - dovrebbe essere inserito nel novero dei porti strategici per il Sistema Nazionale alla stregua di Genova e Trieste quale terzo nodo di alimentazione dei corridori europei attraverso i valichi».
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- Nel corso della riunione dell'Organismo, Corsini ha fornito anche un aggiornamento sullo stato di avanzamento della Darsena Europa: «abbiamo ricevuto - ha spiegato - l'ultima relazione dell'ISPRA. Il Ministero dell'Ambiente convocherà a breve la Conferenza dei Servizi per la deperimetrazione dell'area SIN. Intanto abbiamo predisposto il bando di gara relativo alla realizzazione delle dighe foraneee, e completato, con il supporto di importanti consultancy firm nazionali e internazionali, lo Studio di Fattibilità relativo alla costruzione e gestione del terminal container».
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