Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
15:44 GMT+1
Neptune Declaration, la crisi del cambio degli equipaggi delle navi è tutt'altro che finita
Unni (Synergy Group): con la rapida diffusione di nuovi ceppi di Covid, riscontriamo preoccupanti segnali che dovrebbero costituire motivo di grande preoccupazione per il nostro settore
6 maggio 2021
Entrati nel secondo anno dallo scoppio della crisi sanitaria causata dalla diffusione globale della pandemia di Covid-19, anche la crisi del cambio degli equipaggi delle navi rimane irrisolta. Lo mettono in evidenza dieci primarie società di ship management che hanno aderito alla Neptune Declaration on Seafarer Wellbeing and Crew Change, la dichiarazione sottoscritta da oltre 800 operatori marittimi di tutto il mondo che è stata lanciata a seguito del dilagare della pandemia e il cui scopo è di salvaguardare il benessere dei marittimi messo in pericolo dall'estrema difficoltà nel procedere al cambio degli equipaggi delle navi che è ostacolato dalle misure di limitazione alla mobilità adottate dai governi per rispondere alla crisi sanitaria.
Le aziende di ship management hanno definito uno specifico Neptune Declaration Crew Change Indicator per fornire indicazioni aggiornate sull'impatto della crisi sanitaria sui cambi degli equipaggi. «Per comprendere meglio ed affrontare la crisi del cambio degli equipaggi - ha spiegato il presidente di V. Group, Graham Westgarth - è necessario avere accesso a dati precisi che consentano alle parti interessate di monitorare e rispondere alla situazione. Questo è il motivo per cui abbiamo creato l'indicatore del cambio degli equipaggi della Neptune Declaration».
L'indicatore, che sarà aggiornato con cadenza mensile, si basa sui dati aggregati forniti da operatori di ship management nell'ambito del Global Maritime Forum e nel quadro di un progetto definito con la consulenza delle dieci primarie società di ship management Anglo- Eastern, Bernhard Schulte, Columbia Shipmanagement, Fleet Management (FLEET), OSM, Synergy Marine, Thome, V.Group, Wallem e Wilhelmsen Ship Management che attualmente hanno circa 90mila marittimi a bordo delle navi.
La prima rilevazione, che è relativa a metà aprile 2021, indica che il 5,8% dei marittimi era ancora a bordo delle navi nonostante il loro contratto di lavoro fosse già scaduto. Inoltre lo 0,4% dei marittimi era ancora a bordo dopo oltre 11 mesi di imbarco, mentre la Maritime Labour Convention stabilisce che il periodo massimo continuativo che un marittimo dovrebbe trascorrere a bordo di una nave è di 11 mesi.
«Anche se le percentuali del primo indicatore sembrano basse - ha precisato l'amministratore delegato di Synergy Group, Rajesh Unni - ciò non dovrebbe essere interpretato come il segnale che la crisi del cambio degli equipaggi è finita. Al contrario. Con la rapida diffusione di nuovi ceppi di Covid, in India e in altre nazioni, riscontriamo preoccupanti segnali che dovrebbero costituire motivo di grande preoccupazione per il nostro settore».
«La crisi della turnazione degli equipaggi - ha confermato l'amministratore delegato di Anglo-Eastern Univan Group, Bjorn Hojgaard - è tutt'altro che finita. In realtà, con il recente aumento dei casi di Covid in molte nazioni fornitrici di equipaggi, che in molti casi rende impossibile il cambio degli equipaggi a causa della chiusura dei porti nei confronti dei marittimi di queste nazionalità, il 2021 dovrebbe essere peggiore rispetto allo scorso anno. L'attuale numero molto basso riportato dalle principali società di ship management non è rappresentativo della reale situazione a terra e del peggioramento della situazione nei prossimi mesi. Ciò di cui il nostro settore ha bisogno - ha ricordato Hojgaard - è la vaccinazione prioritaria per i marittimi e per quei porti e nazioni che possano consentire ai marittimi vaccinati di rimpiazzare gli equipaggi sull'intera flotta mercantile mondiale».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore