- Stamani alcune associazioni che rappresentano imprese, tra cui quelle portuali e di autotrasporto, riunite nel “ Comitato San Cristoforo”, hanno presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova la richiesta per l'immediato sequestro preventivo dell'azienda ASPI (Autostrade per l'Italia) e dei suoi beni a garanzia di tutti coloro, inclusi i familiari delle vittime del Ponte Morandi, che - hanno spiegato in una nota - «hanno subito e continuano a subire danni derivanti dal comportamento di Atlantia e dall'utilizzo distorto dei proventi da pedaggi». Secondo queste associazioni, «i beni di Atlantia, e quindi ASPI (Autostrade per l'Italia), in quanto provento di un reato penale, vanno sequestrati».
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- Al Comitato aderiscono Zona Arancione Ponte Morandi, il comitato di cittadini e imprese dei quartieri più direttamente danneggiati dal crollo del ponte, Assiterminal, l'associazione nazionale dei terminalisti portuali, CNA, l'associazione di rappresentanza delle piccole e medie imprese, Trasportounito, in rappresentanza del mondo dell'autotrasporto, e USARCI SPARCI, il Sindacato Ligure degli Agenti di Commercio.
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- L'istanza di sequestro fa seguito ad un esposto presentato a inizio mese e a una relazione consegnata alla Commissione Trasporti e Ambiente della Camera dei Deputati. Il Comitato ha chiarito che l'istanza presentata oggi «postula un'azione legale sostanzialmente differente dalle richieste danni o di ristoro avanzate in questi mesi: punta infatti a fare emergere e quantificare le somme incassate con le tariffe che, in violazione delle normative, non sono state utilizzate, come da obbligo, per effettuare i lavori previsti nel testo della concessione e adempiere quindi agli impegni assunti dalla concessionaria stessa, ma sono state invece utilizzate per remunerare direttamente o indirettamente gli azionisti. L'individuazione di tali somme - secondo il Comitato - deve diventare la precondizione anche per un utilizzo delle stesse a fini sociali».
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- «Con l'istanza per il sequestro di ASPI - ha precisato Barbara Banchero, segretario generale CNA Genova - sappiamo benissimo di porci nella posizione di Davide che sfida Golia, ma la distorsione, che emerge anche da numerose intercettazioni, di fondi che avrebbero dovuto essere impegnati nella manutenzione è così grave da richiedere misure estreme». «Siamo consci - ha aggiunto Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito - di lanciare un guanto di sfida a un super-potere del Paese, ma non possiamo assistere passivamente al paradosso della vendita di ASPI a Cassa Depositi e Prestiti e quindi di nuovo a quello Stato che non ha verificato il corretto utilizzo dei pedaggi e non ha accertato per tempo le violazioni nell'espletamento della concessione».
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- Per il presidente di Assiterminal, Alessandro Ferrari, questo «è il momento della resa dei conti anche nella chiave - ha spiegato - di poter effettivamente creare le premesse per coprire i danni enormi che il sistema trasportistico ligure, dai porti all'autotrasporto, continua a subire».
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