- L'ANAMA, l'Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree affiliata a Fedespedi, e l'Alsea, l'Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori, hanno invitato le istituzioni locali e nazionali a porre attenzione alla necessità di non interrompere il processo di sviluppo delle attività cargo dell'aeroporto di Milano Malpensa. Riferendosi alla richiesta dei giorni scorsi dell'ENAC di sospendere il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del progetto “Aeroporto Milano Malpensa - Masterplan aeroportuale 2035", resa necessaria per predisporre la documentazione integrativa richiesta dalla Commissione del Ministero della Transizione Ecologica, le due associazioni hanno evidenziato come il progetto sia fondamentale per la crescita del primo scalo cargo italiano. Il piano di sviluppo dell'aeroporto di Milano Malpensa, messo a punto da SEA, prevede infatti l'ampliamento a sud del grande aeroporto che sorge tra Milano e Varese e, tra gli obiettivi, ha il raddoppio dell'attuale cargo city.
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- «Sebbene per via aerea venga movimentato solo il 2% della quantità complessiva di merce esportata extra UE dall'Italia - ha ricordato il presidente di ANAMA, Alessandro Albertini - questa rappresenta, in valore, oltre il 25% del totale. In un Paese che deve all'export oltre il 30% del suo Pil, emerge in tutta chiarezza che se si vuole far crescere il Paese occorre puntare sul cargo aereo. Il settore aereo, per sua natura utilizzato dalle eccellenze italiane e dai prodotti a maggior valore aggiunto, è quindi un ambito su cui puntare fortemente, così come avviene negli altri Paesi con grande vocazione all'export, come Germania e Francia».
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- Da parte sua Betty Schiavoni, presidente di Alsea e vicepresidente di Fedespedi con delega ai Territori, ha ricordato che, «fin dalla sua creazione, a Malpensa non ci sono spazi e magazzini per imprese di spedizioni e di logistica con la conseguenza che il polo logistico dell'aeroporto varesino è ancora nel Comune di Segrate. Ciò - ha spiegato - comporta che per consegnare e ritirare le merci dall'aeroporto gli automezzi devono percorrere 70 chilometri - andata e ritorno - in tratti stradali tra i più battuti d'Italia, con i danni che ne conseguono sull'ambiente, sulla congestione stradale, sul rischio di incidenti con danni a persone e merci. Si insiste tanto, e giustamente, sulla sostenibilità ambientale, anche riguardo allo sviluppo di Malpensa. Se abbiamo a cuore l'ambiente - ha sottolineato Schiavoni - occorre consentire l'ampliamento dello scalo per le merci, ovviamente nel rispetto delle regole e del territorio circostante».
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- Albertini e Schiavoni hanno concluso evidenziando che per consentire lo sviluppo e, insieme, la sostenibilità del settore, «occorre investire prima di tutto in strutture come quelle previste dal Masterplan 2035 dell'Aeroporto di Malpensa, in modo che aeroporto e polo logistico si possano sviluppare nella stessa area».
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