- Federagenti critica aspramente la decisione assunta ieri dal governo di vietare a partire dal prossimo agosto l'arrivo delle grandi navi da crociera alla Stazione Marittima di Venezia attraverso il Bacino di San Marco, il Canale di San Marco e il Canale della Giudecca. In una lettera aperta al presidente del Consiglio, Mario Draghi, il presidente della federazione delle agenzie marittime italiane, Alessandro Santi, ha denunciato che «con un decreto è stato deciso l'azzeramento di un porto crociere, non un porto qualsiasi, quello di Venezia. Una decisione gravissima - ha sottolineato - assunta all'insegna di un “politically correct” internazionale che impatta su almeno 4.000 famiglie. E in prospettiva su altre 21.000».
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- Rilevando amaramente che «Venezia è finalmente un monumento sul mare, e continua il suo percorso verso la sua mortifica museizzazione», nella lettera si rileva che «i porti italiani, presidente, sono avvisati: possono diventare monumento nazionale, con alta probabilità vista la storia che ci contraddistingue, e nel tempo di un decreto, sparire dalla carta dei traffici mondiali. E con il porto migliaia di famiglie che dal porto traggono il loro sostentamento: la sostenibilità sociale viene messa in secondo piano rispetto a quella “culturale”. Nessun dialogo o confronto ma scelte terribilmente impattanti e proposte nebulose di sostegni economici simil Covid: noi del porto siamo diversi».
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- «Alla mancanza di scelte dei passati anni e dei precedenti governi della questione “grandi navi” - prosegue la lettera aperta - viene ora posta soluzione che rappresenta una drammatica discontinuità che non permette in nessuna maniera fasi di transizione e, in mancanza di ormeggi ancora disponibili e comunque sufficienti, obbliga immediatamente le compagnie a modificare itinerari e programmazione per i prossimi anni trovando nuovi porti di scalo, probabilmente non in Adriatico e forse neppure in Italia. Anche il naviglio di lusso viene penalizzato abbassando ulteriormente il limite imposto dal decreto Clini Passera da 40.000 a 25.000 tonnellate di stazza e introducendo ulteriori nuovi limiti dimensionali derivati da imprecisate analisi di rischio: un colpo mortale per il traffico crocieristico di alta gamma e che garantiva pernottamenti nei cinque stelle e laute spese nei negozi dell'area marciana».
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- «Dal mese di agosto, forse - conclude la lettera di Santi - vedremo una città migliore, dove i problemi, e non sono pochi, spariranno di colpo, almeno negli obiettivi del governo e con il compiacimento dell'UNESCO e di molti “cittadini del mondo”: di certo, però, c'è che è stata decretata la morte delle crociere a Venezia e della cultura e professionalità, patrimonio di tante donne e uomini che, come fatto da tanti veneziani in questi anni, lasceranno la città per andare a fare i professionisti e i “cittadini” in altri porti del mondo».
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