- Insoddisfazione per la strategia internazionale di decarbonizzazione dello shipping, che è stata adottata un mese fa dall'International Maritime Organization (IMO) ( del 18 giugno 2021), è stata espressa dalla CIMAC - International Council on Combustion Engines. L'associazione, che rappresenta l'industria dei motori a combustione, è particolarmente delusa dall'esito della settantaseiesima riunione del Marine Environment Protection Committee (MEPC) dell'IMO, meeting - hanno commentato oggi i rappresentanti dell'associazione - rispetto al quale le aspettative erano elevate, ma che ha dato un risultato inferiore alle previsioni e che non soddisfa del tutto le attese.
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- «L'organizzazione responsabile della regolamentazione dello shipping - ha spiegato il presidente del Greenhouse Gas Strategy Group della CIMAC, Dirk Bergmann - dovrebbe prendere le misure necessarie per accelerare il processo. Una normativa chiara è nell'interesse di tutti, incluso il settore marittimo. L'iniziale strategia dell'IMO in materia di gas ad effetto serra adottata nel 2018 - ha ricordato Bergmann riferendosi all'esito della settantaduesima riunione del MEPC ( del 13 aprile 2018) - fissava l'obiettivo di dimezzare le emissioni di gas ad effetto serra prodotte dalle navi entro il 2050 rispetto ai livelli del 2008. Avevamo già confidato in misure concrete e obbligatorie con il settantacinquesimo meeting del MEPC. L'aspetto positivo - ha precisato Bergmann riferendosi all'esito del meeting dello scorso mese - è che, vale la pena ricordare, sono state adottate le misure EEXI e CII che pongono le basi per gestire la futura decarbonizzazione del trasporto marittimo internazionale».
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- Più severo il commento del segretario generale della CIMAC, Peter Müller-Baum, che ha denunciato come, «attraverso un approccio piuttosto incoerente, gli organismi di regolamentazione stiano lasciando il mercato senza regole chiare, il che può comportare il rinvio degli investimenti o la loro mancata realizzazione. Chiunque investa in navi o in strutture portuali - ha specificato Müller-Baum - deve essere sicuro che saranno in grado di soddisfare i requisiti ambientali dell'anno 2050».
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- Riferendosi infine alle proposte formulate nei giorni scorsi dalla Commissione UE con lo scopo di realizzare il Green Deal europeo, che prevedono l'inclusione del settore del trasporto marittimo nel sistema per lo scambio delle quote di emissione (ETS) dell'UE ( del 14 luglio 2021), Müller-Baum ha evidenziato che «nel settore la regolamentazione a livello europeo è vista con perplessità in quanto nessuno vuole un patchwork di norme. Una soluzione globale - ha sottolineato - sarebbe sicuramente migliore rispetto ad una serie di soluzioni individuali. Tuttavia - ha rilevato il segretario generale della CIMAC - è improbabile che l'UE resti a guardare ritenendo che l'Unione Europea, quale mercato unico più grande del mondo, potrebbe ora presentare una propria proposta normativa».
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