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Assoporti, bene l'istituzione del Piano nazionale dei dragaggi sostenibili, ma serve ancora una semplificazione delle procedure
Giampieri: non si tratta della ricerca di una deregolamentazione, ma di una sana rivisitazione delle norme su questo tema
22 luglio 2021
Riferendosi all'approvazione di lunedì presso la Commissione congiunta Ambiente e Affari costituzionali della Camera, nell'ambito della fase di conversione in legge del decreto legge 77/2021 sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dell'emendamento che istituisce, con articolo dedicato, il Piano nazionale dei dragaggi sostenibili presentato dai deputati del Movimento 5 Stelle Paola Deiana e Paolo Ficara, il presidente dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), Rodolfo Giampieri, ha osservato che «sarebbe opportuno cogliere quest'occasione per ragionare su una semplificazione della normativa sui dragaggi ad ampio raggio». In particolare - ha chiarito Giampieri - l'articolo in questione interviene su alcuni aspetti procedurali, ma sarebbe auspicabile introdurre ulteriori elementi per giungere alla tanto auspicata semplificazione come ritenuto necessario da Assoporti.
Giampieri ha ricordato che da tempo l'associazione è, infatti, impegnata nel proporre una legislazione in linea con gli altri paesi dell'Unione Europea, rendendo i porti accessibili e, conseguentemente, competitivi. Il presidente di Assoporti ha rilevato che è certamente importante l'aver ideato un piano di rilevanza nazionale su cui lavorare e in questo senso l'autorizzazione unica può essere un primo passo nella giusta direzione. L'articolo 6-bis, infatti, prevede che il Piano nazionale dei dragaggi sostenibili sia approvato dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili di concerto con il ministro della Transizione ecologica.
Secondo Assoporti, inoltre, un altro aspetto da cogliere con favore è che l'autorizzazione al dragaggio comporta variante al piano regolatore portuale e che pertanto si tratta di una vera semplificazione rispetto alla normativa vigente.
L'associazione ha specificato che sarebbe auspicabile anche una certezza dei tempi per l'iter autorizzativo, nonché per le procedure di caratterizzazione. Secondo Assoporti, è pure necessario uniformare il trattamento tra le aree comprese nelle Zone Economiche Speciali e quelle non comprese.
«Non si tratta – ha precisato Giampieri - della ricerca di una deregolamentazione, ma di una sana rivisitazione delle norme su questo tema così delicato e, al tempo stesso, così vitale per consentire ai porti italiani di essere protagonisti nel mercato. L'attenzione all'ambiente da parte dei porti è alta ed è una delle nostre sfide per assicurare il miglior futuro al comparto. I presidenti delle AdSP lavorano in questa direzione conoscendone l'importanza economica e sociale. Quindi possiamo concludere che è certamente un buon primo passo e che crediamo possa essere una spinta (che mancava) per una semplificazione procedurale più diffusa, necessaria e non rinviabile. Come associazione – ha concluso Giampieri - siamo come sempre disponibili a fornire qualsiasi supporto ritenuto utile per trovare le soluzioni adatte».
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