- Il Cile sta puntando molto sulla produzione di idrogeno verde grazie anche all'elevata capacità della nazione sudamericana di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili. Si prevede che i combustibili derivanti dall'idrogeno verde avranno un ruolo importante, in particolare, per la riduzione delle emissioni di gas serra da parte del trasporto marittimo e del trasporto aereo. Una strategia, quella cilena, che ha indotto diverse aziende energetiche ad effettuare investimenti nel Paese latinoamericano, tra cui l'italiana Enel che un mese fa ha annunciato l'avvio dei lavori a Punta Arenas, nella Patagonia cilena, per la realizzazione del proprio primo impianto su scala industriale per la produzione di idrogeno verde ottenuto dall'acqua tramite un elettrolizzatore alimentato da elettricità generata da fondi rinnovabili.
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- L'idrogeno verde ha attirato l'interesse anche dei porti belgi di Anversa e Zeebrugge che ieri, nell'ambito della COP26 di Glasgow, hanno siglato un memorandum of understanding con il Ministero dell'Energia di Santiago con lo scopo di sviluppare il traffico tra il Cile e l'Europa occidentale di idrogeno verde prodotto dalla nazione sudamericana, impostando una specifica catena logistica che coinvolga i porti belgi e il loro hinterland in vista di una più ampia distribuzione necessaria per soddisfare la domanda prevista in Europa.
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- I rappresentanti dei due porti belgi hanno sottolineato la convinzione che il futuro sistema energetico dell'Europa occidentale dovrà basarsi sull'energia eolica e solare locale nonché sull'idrogeno rinnovabile di importazione e, motivando la decisione di stringere ulteriormente i legami con il Cile, hanno specificato che la nazione latinoamericana ha l'obiettivo di produrre l'idrogeno verde più economico entro il 2030 e di diventare uno dei primi tre esportatori mondiali di idrogeno verde entro il 2040.
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