- Ieri ci interrogavamo su quale sarebbe stata la strada seguita dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale per proseguire nella procedura di affidamento dei lavori per la costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova, dopo che la gara indetta per l'esecuzione della prima fase del progetto è andata deserta ( del 30 giugno 2022). Tre le vie che presumevamo si potessero imboccare: la modifica del progetto o della procedura di gara oppure ambedue. L'ente portuale ha annunciato che seguirà l'ultima soluzione.
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- L'opera, quindi, invece che seguire un percorso ordinario, imboccherà con sempre maggiore decisione una procedura straordinaria, già avviata quando si era deciso che il progetto dovesse essere commissariato scegliendo la via straordinaria anziché quella ordinaria, che ormai - chissà perché - sembra impossibile percorrere.
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- L'AdSP ha reso noto che intende proseguire sin da ora, ai sensi dell'articolo 63 del Codice dei Contratti, nell'iter di affidamento con i soggetti interessati. L'ente si avvarrà quindi della procedura negoziata che consente di non bandire nuovamente una gara.
- L'Autorità di Sistema Portuale ritiene evidentemente che sussistano le circostanze per seguire questo percorso e, quanto alla modifica del progetto che avevamo ipotizzato, l'ente ha specificato che, «a tal fine, è in fase di approfondimento una prima ipotesi che prevede di anticipare, già in corso di affidamento, anche l'eventualità, a parità di prestazioni funzionali ed economiche, di una rimodulazione del molo foraneo secondo le indicazioni contenute nella determinazione motivata n. 1/22 del Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e rimesse alla fase di progettazione definitiva».
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- Per coprire poi le ulteriori spese determinate dall'intervenuto aumento dei costi dei materiali, che è uno dei motivi addotti dai soggetti prequalificati per la rinuncia alla presentazione di un'offerta, l'AdSP ha precisato che, «in parallelo, è in corso di valutazione la possibilità di accedere, in via prioritaria, all'apposito Fondo Ministeriale ovvero ad altre fonti di finanziamento proprie o dello Stato, per il reperimento delle risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria per l'incremento dei prezzi dei materiali».
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