- La National Union of Rail, Maritime and Transport Workers (RMT), il principale sindacato britannico del settore dei trasporti, ha espresso estrema preoccupazione per l'elevato numero di suicidi che si verificano tra i marittimi, grave problema che si è acuito nel corso della pandemia di Covid-19. L'organizzazione sindacale ha ricordato che uno studio dell'“International Maritime Healt Journal” stima che il 5,9% dei decessi che avvengono in mare siano riferibili a suicidi, percentuale che, tuttavia, sale al 18,3% se nel conteggio vengono inclusi decessi la cui causa non è precisamente determinata e possono essere ricondotti ad atti di suicidio. RMT ha sottolineato che durante la crisi sanitaria del coronavirus si è verificato un drammatico aumento, stimato del +25%, del numero di marittimi che soffrono di una grave depressione e una crescita del +6% dei decessi attribuiti ad atti di suicidio.
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- «In un momento in cui stiamo affrontando una crisi del costo della vita - ha evidenziato il segretario generale di RMT, Mick Lynch - l'impatto sulla salute mentale dei nostri associati è immenso. Quando si tratta di suicidio - ha sottolineato - i datori di lavoro devono identificare il problema incoraggiandone la segnalazione e identificando i comportamenti e i modi per dare assistenza. RMT è pronta a supportare i nostri associati e i datori di lavoro relativamente al problema del benessere mentale e a fornire aiuto se incontrano difficoltà».
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