- «I consumatori stanno ancora acquistando, ma la crescita dei carichi a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni sembra rallentare». Lo ha detto Jonathan Gold, vice presidente della National Retail Federation (NRF), l'associazione statunitense del commercio al dettaglio, commentando il contenuto del “Global Port Tracker”, il rapporto mensile elaborato da NRF assieme alla Hackett Associates che rileva l'evoluzione delle importazioni containerizzate nei principali porti container degli Stati Uniti (Los Angeles, Long Beach, Oakland, Seattle e Tacoma sulla costa occidentale, New York - New Jersey, i porti della Virginia, Charleston, Savannah, Port Everglades, Miami e Jacksonville sulla costa orientale e Houston sulla costa del Golfo USA) e lo stato del traffico marittimo e portuale americano.
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- Secondo le stime, lo scorso mese il traffico dei container allo sbarco nei principali porti nazionali sarebbe ammontato a 2,17 milioni di teu, con una diminuzione del -4,3% sull'agosto 2021. A settembre 2022 sono attesi 2,10 milioni di teu, in calo del -1,8% sullo stesso mese dello scorso anno, mentre - secondo il rapporto - il prossimo ottobre il traffico si attesterà a 2,10 milioni di teu (-4,8%), a novembre a 2,04 milioni di teu (-3,3%) e a dicembre a 2,01 milioni di teu (-4,0%).
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- Riferendosi al dato dello scorso luglio, quando il traffico è stato di 2,18 milioni di teu, con un calo del -3,1% rispetto a giugno 2022 e del -0,4% rispetto a luglio 2021, Gold ha rilevato che «i volumi di carico sono nettamente al di sopra dei livelli pre-pandemia, ma il tasso di crescita è rallentato ed è persino scivolato in territorio negativo rispetto ai volumi insolitamente elevati dell'anno scorso». «Il numero di navi in attesa di attraccare ai porti della costa occidentale - ha aggiunto Ben Hackett, fondatore della Hackett Associates - si è ridotto ad un livello quasi normale, ma con lo spostamento di alcune merci sulla costa orientale la congestione e la pressione sui porti si è trasferita sulla costa orientale.
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- L'ultimo numero del “Global Port Tracker” evidenzia che nella prima metà del 2022 le importazioni in container attraverso i porti statunitensi sono state pari a 13,5 milioni di teu, con un aumento del +5,5% sul primo semestre dello sorso anno, mentre per il secondo semestre del 2022 sono attesi gli sbarchi di 12,6 milioni di teu, con una flessione del -3,1% sul periodo luglio-dicembre del 2021. Nell'intero 2022 il traffico in import dovrebbe pertanto attestarsi a 26,1 milioni di teu, con un aumento del +1,2% rispetto al record di 25,8 milioni di teu dello scorso anno. Inoltre l'attuale trend negativo dovrebbe proseguire a gennaio 2023, mese nel quale sono previsti 2,11 milioni di teu in improtazione (-2,6%).
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