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Filt, Fit e Uilt, a Livorno i lavoratori portuali sono le vittime del Sistema Porto che ha negli imprenditori gli unici responsabili
La produttività del porto di Livorno - sottolineano i sindacati - è in linea con tutti i porti europei
20 settembre 2022
«I lavoratori portuali sono le vittime del Sistema Porto, che ha negli imprenditori gli unici responsabili». Lo hanno sottolineato i rappresentanti di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti confermando la prosecuzione dell'azione di protesta sulle banchine dei porti toscani di Livorno, Piombino e dell'Elba che si tradurrà da questa mezzanotte in 48 ore di sciopero dei lavoratori del sistema portuale. Questa attribuzione delle responsabilità della protesta giunge dopo che nelle scorse ore l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale aveva stigmatizzato come «incomprensibile» la posizione dei sindacati ( del 20 settembre 2022).
«Le organizzazioni sindacali, con la proclamazione dello sciopero, a seguito della presentazione della piattaforma rivendicativa - hanno spiegato Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil), Dino Keszei (Fit-Cisl) e Gianluca Vianello (Uiltrasporti) - hanno messo a nudo tutte le criticità che dopo anni di denunce non hanno ricevuto le soluzioni necessarie. Dal 12 settembre, primo giorno di sciopero, abbiamo ricevuto conferme delle responsabilità. Cos'è successo in questi giorni di sciopero e trattative? I rappresentanti degli imprenditori portuali livornesi - hanno rilevato i rappresentanti dei sindacati - hanno dichiarato al tavolo che è stato un errore permettere l'acquisizione di quote societarie agli armatori e di non avere nessun potere contrattuale nei loro confronti; le imprese portuali hanno chiesto l'adeguamento tariffario pena la tenuta stessa delle aziende; è stato riconosciuto oltretutto dall'AdSP un uso distorto del CCNL unico dei lavoratori dei porti in materia di sicurezza e abuso dello straordinario. Su richiesta delle segreterie - hanno ricordato Gucciardo, Keszei e Vianello - hanno accordato 30 stabilizzazioni, per due terzi nei soggetti economici più deboli, che senza garanzie delle risorse economiche necessarie aggravano ulteriormente la crisi portuale. Questa valutazione arriva dopo che, il 14 settembre, l'AdSP e gli imprenditori avevano dato per certo un confronto nella giornata del 19 settembre con i rappresentanti degli armatori, per ridefinire un regime tariffario che garantisse una redistribuzione di ricchezza, dichiarazione sconfessata il 19 settembre. Pertanto, rigettiamo ogni accusa».
«I lavoratori portuali - hanno ribadito Gucciardo, Keszei e Vianello - sono le vittime del sistema porto, che ha negli imprenditori gli unici responsabili. La dimostrazione ne è il dato sulla produttività del porto di Livorno (Piano dell'Organico Porto 2021-2023) che è in linea con tutti i porti europei. I portuali hanno fatto il loro dovere. Adesso è il momento che coloro che hanno causato questo disastro porgono rimedi, invece di addossare le responsabilità ai lavoratori. Queste - hanno puntualizzato i rappresentanti dei tre sindacati - sono le ragioni che hanno costretto le segreterie a proseguire lo sciopero».
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