Per la decarbonizzazione della navigazione marittima a corto raggio, che può avere un impatto fondamentale nel processo di riduzione delle emissioni dei trasporti a cui punta l'Unione Europea, sono necessari investimenti e incentivi. È quanto è emerso dalla conferenza “Short Sea Shipping: Challenges and Opportunities Towards 2027” che è stata organizzata da RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa in qualità di ufficio nazionale di promozione dello short sea shipping, durante l'anno di presidenza italiana dell'European Short Sea Network (ESN) e che si è tenuta oggi nell'ambito della quinta edizione della Naples Shipping Week, la settimana internazionale dedicata allo shipping e alla logistica che è promossa ed organizzata dal Propeller Club e da Clickutility Team.
È stato evidenziato che, essendo il settore dei trasporti uno degli ambiti cruciali dove ridurre le emissioni di CO2, il ruolo che ha il trasporto marittimo di prossimità è già molto significativo, con un market share del 61,2% delle merci che transita dai principali porti europei. In particolare, l'Italia è il primo paese nell'EU-27 per volumi di traffico movimentati attraverso lo short sea shipping e da sempre svolge un ruolo determinante nel promuovere la modalità di trasporto marittimo che copre distanze di corto raggio e che ben si coniuga con l'intermodalità. Secondo le stime di RAM, inoltre, nel 2021 il segmento ro-ro ha superato i volumi del 2019 dopo la battuta di arresto del 2020 dovuta alla crisi pandemica del Covid-19.
Riferendosi alla necessità di investimenti e incentivi per la decarbonizzazione dello short sea shipping e al contenuto del paper dell'ESN dal titolo “Short Sea Shipping: Challenges and Opportunities towards 2027” che è aperto ad una consultazione pubblica fino al 31 prossimo ottobre e sarà presentato alle competenti istituzioni europee, il direttore operativo di RAM, Francesco Benevolo, ha evidenziato che «il paper sottolinea il ruolo degli investimenti privati per favorire il passaggio alla decarbonizzazione ed alla gestione digitale dei processi. La sostenibilità ambientale, pertanto - ha rilevato - dovrà essere coniugata anche alla luce della sostenibilità economica dei trasporti, grazie ad opportune politiche di incentivazione della domanda di trasporto e tenendo conto della centralità dei cosiddetti cargo owners».
Nel corso dell'incontro è stato ricordato che, oltre alle risorse stanziate dall'EU per il periodo 2021-2027, NextGenerationEU prevede 807 miliardi di euro destinati per il 37% alla neutralità climatica e per il 30% alla digitalizzazione e che parte di questi fondi potranno quindi essere trasformati in investimenti diretti sulle infrastrutture fisiche e virtuali e in incentivi rivolti anche agli operatori marittimi e portuali. «Partiamo dal presupposto - ha rilevato Kurt Bodewig, coordinatore europeo per le Autostrade del Mare - che le risorse sono comunque limitate quindi gli investimenti devono essere decisi con il massimo coinvolgimento degli stakeholder. L'UE mette in campo diverse linee di finanziamento, dai fondi strutturali a quelli per l'innovazione passando per lo schema dell'emission trading. Finora - ha osservato Bodewig - i governi nazionali hanno destinato poche quote di questi fondi al trasporto marittimo. L'aumento di queste risorse può dunque rappresentare nei prossimi anni una potenzialità di sviluppo e accelerazione».