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PORTI
Pubblicato il rapporto del Mims che illustra gli interventi per lo sviluppo della portualità
775 milioni di euro per l'elettrificazione delle banchine
Roma
18 ottobre 2022
Al termine della sua attuale esperienza al governo, stamani il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha presentato gli investimenti previsti per lo sviluppo della portualità dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dal Piano Nazionale Complementare (PNC) e da risorse nazionali, fondi che ammontano a 9,2 miliardi di euro come descritto dal rapporto “Investimenti e Riforme del PNRR per la Portualità” pubblicato oggi e che coprono la quasi totalità (91%) dei 10,1 miliardi di investimenti ritenuti prioritari per i porti.
Complessivamente, sono previsti interventi in 47 porti localizzati in 14 regioni e di competenza di 16 Autorità di Sistema Portuale. Il 46,9% degli investimenti va ai porti del Mezzogiorno, il 37,7% a quelli del Nord e il restante 15,4% a quelli del Centro Italia. A livello regionale, i porti della Liguria e della Sicilia sono i principali beneficiari: alla Liguria sono stati assegnati circa 2,7 miliardi di euro, di cui 600 milioni per la nuova diga foranea di Genova, alla Sicilia circa 1,1 miliardi.
Nell'ambito degli investimenti previsti nel Piano Nazionale Complementare, pari ad un totale di 2,835 miliardi di euro, circa il 52% delle risorse (1.470 milioni di euro) è destinato allo sviluppo dell'accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, per cui sono previsti 22 interventi in 14 porti. Un ulteriore 24% delle risorse (675,6 milioni di euro) è destinato all'elettrificazione delle banchine (cold ironing) con 44 interventi in 34 porti. Sette investimenti in cinque porti sono previsti per interventi relativi all'aumento selettivo della capacità portuale, con un'allocazione delle risorse che ammonta a circa 390 milioni di euro, pari al 13,8% del totale. Le ulteriori risorse sono destinate ad interventi per lo sviluppo delle aree retroportuali (ultimo/penultimo miglio ferroviario e stradale) e all'efficienza energetica con risorse rispettivamente pari a 250 e 50 milioni di euro.
Colpisce la rilevanza in termini economici degli interventi previsti per l'elettrificazione delle banchine, con - specifica il rapporto - un totale di 47 porti da elettrificare e con una prima fase del Piano che prevede l’elettrificazione delle banchine a uso di crociere e ro/ro-pax. Gli investimenti previsti dal Piano per il cold ironing - spiega il documento - sono pari a circa 755 milioni di euro, per una potenza prevista di 734 MW da realizzarsi entro il 31 dicembre 2025. Con il decreto ministeriale del MIMS del 13 agosto 2021, n. 330, il 48,3% delle risorse è stato destinato alle regioni del Sud e il 51,7% alle regioni del Centro-Nord. Lo stesso decreto ha individuato le AdSP e le Regioni come soggetti beneficiari e attuatori.
Relativamente all'installazione dei sistemi di elettrificazione delle banchine, il rapporto ricorda che le potenze richieste dal cold ironing sono molto elevate e che quindi è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema elettrico dalla trasmissione alla distribuzione per verificare se in prossimità dei porti la rete elettrica sia adeguatamente dimensionata per rispondere alla domanda energetica dei prossimi anni. Qualora non lo sia - precisa il documento - è necessario individuare le opere necessarie per il potenziamento, i costi e la tempistica necessari per la realizzazione degli impianti in un’ottica di pianificazione dello sviluppo della rete.
Tra i fattori che condizionano il raggiungimento degli obiettivi della strategia per il cold ironing, il rapporto menziona, tra gli altri, l'incertezza sul ritorno degli investimenti e sui tempi di ritorno e l'assenza di coordinamento degli stakeholder della filiera, a partire dai produttori di energia elettrica fino all'utilizzatore finale. Tra gli obiettivi, poi, oltre alla riduzione della dipendenza dalle fonti fossili e dell'inquinamento ambientale e acustico nei porti e nelle aree circostanti, il documento include “la diffusione di una rete cold ironing uniforme, in un'ottica di lungo periodo, sostenibile, flessibile, modulare e resiliente, evitando distorsioni e arbitraggi sia per i porti che per gli armatori/navi e avviando l'infrastrutturazione in tempi congrui in vista dell'obbligatorietà del cold ironing a partire dal 2030”, nonché “l'aumento della competitività dei porti grazie al miglioramento tecnologico derivante dalle opere di infrastrutturazione che il cold ironing è in grado di abilitare grazie alle nuove potenze che saranno disponibili in porto con esternalità positive per le altre attività portuali (ad esempio, elettrificazione delle attività logistiche)”.
Investimenti prioritari per i porti e la logistica (€ milioni)
Costo intervento (Mln €)
Risorse DM 353 «Decreto porti» (Mln €)
Risorse PNRR (Mln €)
Risorse PNC (Mln €)
Altre fonti (Mln €)
Risorse disponibili (Mln €)
Fabbisogno residuo (Mln €)
Manutenzione del patrimonio pubblico demaniale
318,3
132,0
101,3
233,3
85,0
Digitalizzazione della logistica e ICT
268,2
250,0
18,2
268,2
0,0
Ultimo/penultimo miglio ferroviario e connessioni alla rete dei porti
889,5
44,2
67,8
218,0
418,8
748,8
140,7
Ultimo miglio stradale
877,4
151,0
36,2
20,0
624,5
831,8
45,6
Accessibilità marittima
2.676,1
203,7
16,5
1.240,3
916,5
2.377,1
299,0
Resilienza delle infrastrutture ai cambiamenti climatici
643,8
106,3
329,7
138,7
574,7
69,1
Efficientamento energetico ed ambientale
863,9
29,4
688,5
146,0
863,9
0,0
Totale waterfront e servizi croceristici e passeggeri
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