Le associazioni europee del settore del trasporto ferroviario e intermodale delle merci hanno lanciato un allarme denunciando che l'aumento dei prezzi dell'energia sta avendo un fortissimo impatto negativo non solo sulla competitività di questa modalità di trasporto, ma anche sulla stessa sopravvivenza delle supply chain che dipendono da questi servizi. In una nota congiunta, l'ERFA (European Rail Freight Association), la UIP (International Union of Wagon Keepers) e la UIRR (International Union for Road-Rail Combined Transport) hanno evidenziato che «il funzionamento delle supply chain europee è messo a rischio dall'aumento dei prezzi dell'energia. Esiste - hanno specificato - il concreto rischio di un collasso delle supply chain che dipendono fortemente dal trasporto merci su rotaia a causa dell'insostenibilità dei costi energetici e di trasporto».
ERFA, UIP e UIRR hanno richiesto misure a breve termine che consentano al settore di affrontare questo stato di crisi, misure che le tre associazioni ritengono potrebbero essere adottate già in occasione della riunione informale dei ministri dei Trasporti dell'UE che si terrà domani a Praga, alla quale sono stati invitati rappresentanti di Moldavia, Norvegia, Svizzera e Ucraina. ERFA, UIP e UIRR hanno infatti sollecitato a concordare già domani l'estensione all'elettricità di trazione utilizzata dai treni merci delle disposizioni del regolamento europeo 1854/2022 del 6 ottobre scorso recante un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell'energia. Il regolamento fissa un tetto ai ricavi di mercato dei produttori di energia e destina i ricavi eccedenti di queste società a finanziare misure a sostegno degli utenti finali dell'energia elettrica.
Inoltre, secondo ERFA, UIP e UIRR, un ulteriore sostegno al comparto ferroviario potrebbe giungere da un ampliamento del regolamento europeo 1429/2020, che ha istituito misure per un mercato ferroviario sostenibile in considerazione dell’epidemia di Covid-19, oppure da altre misure che consentano agli Stati membri di rinunciare, di ridurre o di differire sino alla fine del 2024 il pagamento dei diritti di accesso alle tracce ferroviarie.
Motivando l'urgente necessità di un sostegno al trasporto delle merci su rotaia, ERFA, UIP e UIRR hanno ricordato che questa modalità di trasporto è in diretta concorrenza con il trasporto stradale delle merci a lunga percorrenza e hanno rimarcato che se il prezzo del carburante diesel utilizzato dai camion è aumentato del +70%, il costo dell'elettricità che alimenta i treni merci è cresciuto dal +300 al 1.000% a seconda dello Stato dell'UE. Le tre associazioni hanno specificato che, essendo il trasporto ferroviario uno dei maggiori consumatori di elettricità in Europa, il trasporto merci su rotaia è particolarmente esporto all'aumento dei prezzi dell'elettricità rispetto ad altre modalità di trasporto e - hanno sottolineato - l'attuale crisi energetica sta minacciano la stessa esistenza del comparto ferroviario e dei suoi clienti.
«Senza ulteriori azioni da parte delle istituzioni europee e degli Stati membri - hanno avvertito ERFA, UIP e UIRR - si prevede che nelle prossime settimane i prezzi del trasporto ferroviario delle merci subiranno un significativo aumento a due cifre delle tariffe. Ciò comprometterà gli obiettivi di trasferimento modale dell'Europa e danneggerà il funzionamento delle principali catene di approvvigionamento del trasporto merci su rotaia, che dipendono da prezzi stabili e dalla fornitura di elettricità».