Le segreterie nazionali di Filt-Cgil e Uiltrasporti denunciano che la compagnia di navigazione GNV starebbe perseverando «nel tentativo di affidare ai propri marittimi le operazioni portuali» e «stia promuovendo una battaglia legale contro le specifiche disposizioni dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale». «Tutti i tentativi di autoproduzione non regolamentata - ha sottolineato il segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo - vanno respinti con determinazione affinché vi sia, non solo il rispetto della specifica legge, ma anche il riconoscimento di condizioni di lavoro non inferiori, sia sotto il profilo normativo che economico, al contratto collettivo nazionale dei porti». Associandosi alla denuncia, Uiltrasporti ha specificato che «per queste ragioni intraprenderemo tutte le iniziative che possano portare all'emanazione del decreto attuativo dell'art.199bis per difendere il diritto di lavorare in sicurezza».
«Sono ormai tanti - ha evidenziato Uiltrasporti - i riferimenti normativi e legislativi che chiariscono chi si deve occupare delle operazioni portuali a bordo delle navi. Ciò nonostante sono continue le forzature degli armatori che facendo leva sulle debolezze delle Autorità di Sistema Portuale pretendono di svolgere in house attraverso i propri lavoratori marittimi le lavorazioni dei lavoratori portuali che incidono anche sugli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro. Una questione rimasta ancora in sospeso col precedente governo che ancora genera insicurezza».
Uiltrasporti ha ricordato che «anche a livello internazionale si è posto questo tema ed è stata realizzato il 22 febbraio del 2018 l'accordo sulla Docker Clause tra ITF e la rappresentanza internazionale degli armatori JNG (Join Negotiating Group) che ha ulteriormente riconosciuto la correttezza delle norme vigenti in Italia ulteriormente rafforzate dall'art.199 bis della legge 77/2020. Una legge che ha ulteriormente delineato e chiarito quando è possibile ricorrere all'autoproduzione dei servizi e delle operazioni portuali anche se, ad oggi, siamo in attesa del relativo decreto attuativo che il MIMS, a distanza di ben due anni, non ha ancora provveduto ad emanare».
Il segretario nazionale della Filt Cgil ha rimarcato la necessità di riservare attività lavorative a chi ha le competenze per eseguirle: «il lavoro dei portuali - ha sottolineato Colombo - ai lavoratori portuali ed il lavoro dei marittimi ai lavoratori marittimi. E per questa ragione - ha aggiunto - ci schieriamo apertamente a supporto delle nostre strutture di Genova e dell'AdSP del Mar Ligure Occidentale nelle azioni che intenderanno promuovere a supporto di questa delicata vertenza i cui risvolti non hanno confini. Conseguentemente non escludiamo di intraprendere iniziative nazionali che possano indurre il governo ad emanare il decreto attuativo dell'articolo 199 del Decreto Rilancio e nel contempo dare pratica evidenza della determinazione con cui i lavoratori dei porti sono capaci di difendere il proprio lavoro ed affermare i propri diritti».