Dopo il calo del -15,0% del traffico marittimo attraverso lo Stretto del Bosforo registrato nel secondo trimestre di quest'anno a causa degli effetti della guerra Russia-Ucraina, che è iniziata il 24 febbraio con l'invasione del territorio ucraino da parte delle truppe di Mosca, nel successivo terzo trimestre la riduzione del flusso di navi è stata meno accentuata essendo transitate 8.802 navi, con una contrazione del -8,9% rispetto al terzo trimestre del 2021. Tra le principali tipologie di navi transitate nello Stretto nel terzo trimestre del 2022, le navi per merci generali sono state 3.927 (-6,0%), le rinfusiere 1.711 (-27,6%), le navi cisterna 1.415 (+11,6%), le chimichiere 697 (+16,0%) e le portacontainer 547 (-13,7%). Nei primi nove mesi del 2022 i transiti di navi nello Stretto sono stati 25.837, con una flessione del -10,1% sul periodo gennaio-settembre dello scorso anno. Le navi per merci generali, con 11.432 unità transitate, hanno registrato una diminuzione del -10,4%. In calo anche le portarinfuse con 5.071 unità (-19,8%), mentre le navi cisterna, con 4.038 transiti, hanno segnato un incremento del +3,8%. In aumento anche le chimichiere con 2.049 navi (+12,0%), mentre le portacontenitori sono diminuite del -14,6% a 1.749 unità. Intanto, nonostante il ritiro negli ultimi giorni della Russia dall'accordo sul “corridoio del grano”, l'iniziativa concordata da Ucraina, Russia, Turchia e Nazioni Unite per consentire l'esportazione di prodotti alimentari dall'Ucraina nonostante il conflitto in corso, proseguono gli imbarchi di carichi e le partenze dai porti della Grande Odessa di Odessa, Chernomork e Yuzhne. Ieri il Ministero delle Infrastrutture dell'Ucraina ha reso noto che negli ultimi giorni 17 navi sono transitate in entrambe le direzioni nel corridoio umanitario, di cui due dirette ai porti ucraini per imbarcare le merci. Il dicastero ha precisato che ieri tre navi cariche complessivamente di 85mila tonnellate di prodotti agricoli sono salpate dai porti di Chernomork e Yuzhne dirette in Africa e in Europa, tra cui la rinfusiera Bomustafa O, con un carico di 22.800 tonnellate di grano, diretta in Libia, e la rinfusiera Nimet Torlak, con un carico di 12.600 tonnellate di prodotti alimentari, diretta in Marocco. Le due navi in arrivo in Ucraina sono unità cisterna che caricheranno prodotti petroliferi diretti in Giordania e Romania. Il Ministero ucraino ha precisato che nei tre mesi di implementazione della “Black Sea Grain Initiative” sono state 422 le navi che hanno esportato prodotti agricoli dall'Ucraina, per un totale di quasi dieci milioni di tonnellate, un volume - ha sottolineato il dicastero - che potrebbe essere superiore del +30-40% se la Federazione Russa non bloccasse lo svolgimento delle ispezioni al Bosforo. Domenica il Joint Coordination Centre (JCC), il centro di coordinamento per l'implementazione della Black Sea Grain Initiative istituito il 27 luglio scorso e formato da rappresentanti di Ucraina, Federazione Russa, Turchia e Onu, aveva reso noto che al momento erano 97 le navi con carico a bordo e 15 le navi in ingresso nel Mar Nero che erano in attesa nelle acque nei pressi di Istanbul per essere sottoposte a ispezione. A queste se ne aggiungevano altre 89 navi che avevano presentato richiesta di operare nell'ambito dell'accordo. Il JCC aveva specificato che domenica nel “corridoio del grano” non era transitata alcuna nave.
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