Dal primo trimestre dello scorso anno il gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk continua a innalzare, trimestre dopo trimestre, il valore del record storico dei propri ricavi trimestrali e così è avvenuto anche nel terzo trimestre di quest'anno, periodo conclusosi con un volume d'affari mai raggiunto in precedenza e pari a 22,77 miliardi di dollari, con un forte incremento del +37,1% sul terzo trimestre del 2021. La successione di nuovi record è generata dai valori record del fatturato del segmento del trasporto marittimo containerizzato, che costituisce la primaria attività del gruppo, settore che nel terzo trimestre del 2022, con 18,02 miliardi di dollari (+37,6%) di cui 16,01 miliardi prodotti direttamente dalle spedizioni marittime (+38,3%), ha registrato nuovamente un picco storico di ricavi. Nel trimestre luglio-settembre di quest'anno il gruppo ha totalizzato un EBITDA di 10,86 miliardi di dollari (+56,4%) e un utile operativo di 9,48 miliardi (+61,8%), entrambi valori record che hanno beneficiato di apporti record pari a 9,92 miliardi (+58,8%) e 8,73 miliardi (+63,6%) dal segmento dello shipping containerizzato. Il gruppo Maersk ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con un utile netto record di 8,91 miliardi di dollari (+63,2%). Nel terzo trimestre di quest'anno, invece, i volumi di carichi containerizzati trasportati dalla flotta del gruppo sono diminuiti, così come avviene dal terzo trimestre dello scorso anno, essendo risultati pari a 3,02 milioni di container da 40 piedi (feu), in calo del -7,6% sul periodo luglio-settembre del 2021. Il nolo medio per container trasportato è stato pari a 5.046 dollari/feu (+41,7%). I costi per container trasportato sono aumentati del +15,8% essendo ammontati a 2.474 dollari/feu. Se il costo medio del combustibile è risultato in crescita del +77,6% essendo stato di 895 dollari/tonnellata, il consumo di bunker è diminuito del -4,8% avendo totalizzato 2,68 milioni di tonnellate di fuel utilizzato dalla flotta. Relativamente al trend ancora in atto di crescita del valore dei noli marittimi, pur attenuatosi rispetti ai mesi scorsi, l'amministratore delegato del gruppo danese, Søren Skou, ha affermato che «è chiaro che i noli hanno raggiunto il picco e durante il trimestre hanno iniziato a normalizzarsi a seguito sia della diminuzione della domanda che dell'allentamento della congestione della supply chain. Come anticipato già da inizio anno - ha specificato Skou - nei prossimi mesi gli introiti della divisione Ocean diminuiranno». «Con la guerra in Ucraina, la crisi energetica in Europa, l'elevata inflazione e un'incombente recessione globale - ha aggiunto - ci sono molte nuvole scure all'orizzonte. Ciò pesa sul potere d'acquisto dei consumatori e ciò a sua volta ha un impatto sulla domanda globale di trasporto e di logistica».
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