Norwegian Cruise Line Holdings (NCLH), che opera con i marchi Norwegian Cruise Line, Oceania Cruises e Regent Seven Seas Cruises, così come altri primari gruppi crocieristici mondiali sta riprendendosi dalla mazzata inferta al settore dalla pandemia di Covid-19. Nel terzo trimestre di quest'anno, per la prima volta dopo dieci trimestri, NCLH è tornata a registrare un margine operativo lordo di segno positivo e a totalizzare un volume d'affari che, seppure ancora inferiore, non è risultato troppo distante da quelli dei precedenti corrispondenti trimestri prima della crisi sanitaria.
Nel periodo luglio-settembre di quest'anno, infatti, i ricavi del gruppo sono ammontati a 1,61 miliardi di dollari, cifra che rappresenta un aumento del +955,3% sullo stesso trimestre del 2021 ed è inferiore di 298 milioni rispetto a quella conseguita nel terzo trimestre del 2019. L'EBITDA è stato pari a 32,8 milioni di dollari rispetto ad un EBITDA di segno negativo per -511,1 milioni nel terzo trimestre del 2021. Risultato operativo e risultato economico netto sono stati entrambi di segno negativo e pari rispettivamente a -185,2 milioni e -295,4 milioni di dollari contro risultati anch'essi di segno negativo per -689,1 milioni e -845,9 milioni di dollari nel periodo luglio-settembre dello scorso anno.
Nel terzo trimestre del 2022 sulle navi delle flotte del gruppo si sono imbarcati complessivamente 527mila passeggeri (+809,4%).
Nei primi nove mesi di quest'anno i passeggeri imbarcatisi sono stati 1,11 milioni rispetto a soli 58mila nel corrispondente periodo del 2021. Nel periodo i ricavi si sono attestati a 3,32 miliardi di dollari (+1.970,8%). EBITDA, risultato operativo e risultato d'esercizio sono stati tutti di segno negativo e pari a -623,0 milioni, -1,27 miliardi e -179 miliardi di dollari contro risultati negativi per -1,29 miliardi, -1,86 miliardi e -2,93 miliardi di dollari nei primi nove mesi dello scorso anno.