Così come altre primarie società che operano nello stesso settore, dopo un secondo trimestre di quest'anno con risultati record, nel trimestre successivo la Euroseas, che è attiva nel segmento del noleggio di navi portacontenitori, ha registrato un'attenuazione delle performance finanziarie. La compagnia ha archiviato il periodo luglio-settembre con ricavi base time charter pari a 47,7 milioni di dollari, valore che costituisce un nuovo record per questo periodo dell'anno e un sostanzioso incremento del +98,8% sul terzo trimestre del 2021. Elevati anche i valori dell'utile operativo e dell'utile netto che sono risultati i più ingenti per questo periodo dell'anno e pari rispettivamente a 24,7 milioni (+173,3%) e 25,2 milioni di dollari (+198,0%).
«Le tariffe di noleggio delle navi portacontenitori - ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Euroseas, Aristides Pittas - hanno raggiunto i massimi storici per la maggior parte dei segmenti di naviglio nel marzo del 2022 e sono rimaste prossime a quei livelli sino ad agosto. Ma dall'inizio di settembre 2022 sono iniziate a diminuire scendendo di quasi l'80% sino all'inizio di novembre. Tuttavia, le attuali rate di noleggio, per i segmenti in cui operiamo, risultano essere più che doppie rispetto alle tariffe medie del 2019, l'anno prima della pandemia. Riteniamo - ha precisato Pittas - che il precipitoso calo delle tariffe sia il risultato di una minore domanda di trasporto marittimo dovuta al rallentamento dell'economia in atto in tutto il mondo combinato con l'allentamento delle congestioni nei porti e di altre inefficienze correlate che avevano avuto un impatto sul sistema dei trasporti con un conseguente aumento dell'effettiva offerta di navi».
Nei primi nove mesi del 2022 i ricavi base time charter sono ammontati di Euroseas a 145,2 milioni di dollari, con una progressione del +150,4% sul periodo gennaio-settembre dello scorso anno. L'utile operativo è stato di 85,2 milioni di dollari (+291,2%) e l'utile netto di 85,9 milioni di dollari (+325,3%).
Delineando quali potranno essere le prospettive future del mercato del noleggio delle portacontainer, Pittas ha osservato che, «guardando avanti, una delle sfide del mercato è l'assorbimento del portafoglio ordini di portacontainer che attualmente si attesta a quasi il 29% della flotta esistente. Questo portafoglio ordini - ha ricordato - inizierà ad essere consegnato prevalentemente dalla seconda metà del 2023 in poi ed è assai incentrato sui segmenti di portacontainer più grandi e molto meno sui segmenti delle dimensioni feeder che operiamo», Euroseas, infatti, attualmente ha una flotta di 18 navi della capacità di stiva compresa fra 1.400 e 6.350 teu ed ha in corso ordinativi per nove nuove portacontainer fra 1.800 e 2.800 teu che saranno prese in consegna tra il primo trimestre del prossimo anno e la fine del 2024.
«La flotta feeder, inoltre - ha proseguito Pittas - ha un profilo di età più orientato verso navi più vecchie e, di conseguenza, si prevede che risentirà maggiormente, rispetto alle navi più grandi, delle normative sui gas ad effetto serra introdotte nel 2023, mitigando ulteriormente la crescita dell'offerta per questo segmento. In ogni caso - ha specificato - l'esplosione delle tariffe di noleggio dalla fine del 2020 all'agosto 2022 ci ha consentito di noleggiare tutte le nostre navi a tariffe molto redditizie per periodi che si estendono sino a tre o più anni, generando un portafoglio di ricavi contrattuali superiore ai 450 milioni di dollari. Sulla base di questo portafoglio, abbiamo intrapreso un programma di nuove costruzioni e ordinato nove moderne navi feeder ecologiche, due delle quali sono già state poste sotto contratto per un periodo minimo di tre anni».